Diritto d'autore, la replica dei Verdi

Diritto d'autore, la replica dei Verdi

Con una lettera a Punto Informatico i senatori Semenzato e Pieroni rispondono alle osservazioni di Massimo Mantellini sull'iniziativa intrapresa contro l'attuale legge sul diritto d'autore
Con una lettera a Punto Informatico i senatori Semenzato e Pieroni rispondono alle osservazioni di Massimo Mantellini sull'iniziativa intrapresa contro l'attuale legge sul diritto d'autore


Roma – Massimo Mantellini esprime considerazioni e rivolge domande ( Contrappunti.it/ Verdi fuori tempo massimo ) sulla nostra iniziativa parlamentare di modifica della recente legge n. 248 sul diritto d’autore. La risposta è semplice: la nostra iniziativa parte da tre considerazioni fondamentali.

1. La BSA ha avviato una martellante campagna , anche con spot televisivi, mirante a criminalizzare più i singoli detentori di copie non originali di software, quelle riprodotte appunto per uso personale e senza fine di lucro, che i manager aziendali. Era evidente in quella campagna pubblicitaria la volontà di creare un clima di terrore (rischiate quattro anni di carcere! diceva lo spot) attorno alle copie non originali.

Inoltre l’abbondante rassegna stampa seguita alla legge 248 era zeppa di interpretazioni distorte rispetto alla copia per uso personale senza fini di lucro di software e di brani musicali. Una interpretazione molto simile a quella della “guida alla legge” che la BSA ha messo sul suo sito internet.

Insomma abbiamo avuto l’impressione che molti degli articoli pubblicati assomigliassero più a pubblicità redazionali che ad una vera e propria documentazione al servizio di utenti e consumatori. Quasi in nessun articolo veniva citato il fatto che la copia per uso personale di software e brani musicali è legale. Addirittura in qualche articolo si sosteneva il divieto di vendita dei masterizzatori.

2. Il secondo motivo dell’iniziativa consiste nella volontà di lasciare traccia del forte dissenso di due senatori verdi rispetto alla legge approvata. Va ricordato che la legge è passata alla Camera dei Deputati con il voto contrario dei Verdi che hanno denunciato la pressione delle lobby e dei gruppi di interesse nel lavoro della commissione e come questa legge sia una legge contro i giovani. Al Senato la legge non è passata per l’Aula, quindi non abbiamo potuto nemmeno votare contro, ma è stata approvata in sede deliberante all’interno della Commissione Giustizia.

Il testo era, infatti, arrivato “blindato” dalla Camera, cioè con l’indisponibilità di Governo, maggioranza e opposizione ad accogliere qualsiasi modifica. Possiamo avere molte responsabilità ma Mantellini non può rimproverare a noi, che non abbiamo votato quella legge, il fatto che una larghissima maggioranza del Parlamento l’abbia votata.


3. La terza motivazione era quella di lasciare agli atti parlamentari i contenuti del dibattito avvenuto in rete, tra cui i molti articoli apparsi su “Punto Informatico”. Al contrario di Mantellini noi non crediamo che in rete si faccia “gossip e che le tesi che vi circolano non siano “pettegolezzi di Paese” impresentabili in un’Aula parlamentare”.
Se in rete circolano pareri, opinioni, contestazioni della legge 248 c’è sembrato addirittura doveroso rappresentarle a livello parlamentare. Anche perché non ci sono apparse né sconsiderate né cospirative.
Mantellini dovrebbe sapere che quando in Parlamento si discutono leggi che muovono migliaia di miliardi le grandi aziende interessate regolarmente chiedono incontri per convincere delle loro ragioni. Anzi molto spesso inviano direttamente degli emendamenti chiedendo ai parlamentari di presentarli e di farli approvare.
E ‘ un lavoro così sistematico che ancora all’inizio di legislatura un gruppo di senatori verdi ha presentato un disegno di legge per regolamentare queste attività lobbistiche cercando almeno di renderle trasparenti. Dire che nell’approvazione della legge 248 si è ceduto troppo alle lobby di Microsoft e BSA più che una considerazione impresentabile ci appare una constatazione inoppugnabile.

Queste sono le ragioni per cui senza rullo di tamburi ma con una normale conferenza stampa abbiamo dato notizia della presentazione della legge. Sappiamo evidentemente che non vi sarà possibilità di approvazione in questa legislatura ma per noi il contenzioso rimane aperto. C’è piaciuto invece regalare dei “cotillon”, cioè dei CD registrati da Napster per testimoniare che ci sono parlamentari che apertamente praticano l’uso normale e senza fine di lucro di questo sito. Poiché la legge attuale prevede che la copia personale arrivi fino alle cinquanta copie l’iniziativa serviva a segnalare che, ad esempio a Natale, si possono regalare ad amiche e amici dei CD copiati senza doversi sentire in colpa.

Sen. Stefano Semenzato
Sen. Maurizio Pieroni

Ringrazio Stefano Semenzato e Maurizio Pieroni per la gentile risposta al mio articolo.
Continuo a pensare che la presentazione di un disegno di legge sapendo in partenza che non avrà alcuna possibilità di approvazione vada sottolineata come una iniziativa più propagandistica che altro. Come d’altronde resto dell’idea che le battaglie contro leggi inique come quella da poco approvata sul diritto d’autore avrebbero richiesto, ai Verdi come a chiunque altro, tempi e modalità di attivazione diverse da quelle viste oggi. Quanto ai rapporti fraterni fra Microsoft, Bsa ed i parlamentari italiani, confessiamo di averli anche noi sospettati più di una volta. Resta da capire cosa ci facciano i parlamentari verdi in una compagine governativa così facilmente influenzabile da lobbies del genere.
Massimo Mantellini

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Pubblicato il
13 dic 2000
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