Il Dipartimento di Stato ha annunciato che cinque individui non possono più entrare negli Stati Uniti. Ciò significa che verrà negato il visto di ingresso. Uno di essi è l’ex commissario Thierry Breton, considerata la “mente” dietro il Digital Services Act. Secondo l’amministrazione Trump, queste persone hanno contribuito a censurare le opinioni degli americani.
Ritorsione per la sanzione a X?
L’avversione per le leggi digitali europee è stata manifestata in diverse occasioni. Più recentemente, il Segretario di Stato (Marco Rubio) e Donald Trump avevano minacciato l’imposizione di restrizioni per i funzionari europei e dazi aggiuntivi. Le critiche maggiori sono rivolte al Digital Services Act, in quanto obbliga le Big Tech statunitensi alla moderazione dei contenuti per evitare la diffusione di fake news e odio online.
In seguito alla sanzione inflitta a X, il Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti ha minacciato l’introduzione di dazi e restrizioni alle aziende europee che offrono servizi negli USA. Oggi è stata annunciata la prima ritorsione concreta.
Il Dipartimento di Stato ha vietato l’ingresso a cinque persone. Se sono già negli Stati Uniti verranno immediatamente espulsi in base all’Immigration and Nationality Act. Nel comunicato è scritto che questi individui hanno “guidato iniziative organizzate per costringere le piattaforme americane a censurare, demonetizzare e sopprimere i punti di vista americani“.
Uno degli individui è Thierry Breton. Durante il suo mandato sono stati approvati il Digital Services Act e il Digital Markets Act. L’ex commissario europeo per il mercato interno ha pubblicato un post su X, affermando che si tratta di una nuova caccia alle streghe, come quella di McCarthy. La Commissione europea ha condannato il ban e annunciato una risposta appropriata.
Le altre quattro persone sono: Imran Ahmed (CEO di Center for Countering Digital Hate), Anna-Lena von Hodenberg e Josephine Ballon (HateAid) e Clare Melford, co-fondatore del Global Disinformation Index. Center for Countering Digital Hate e HateAid hanno denunciato X per la diffusione di incitamento all’odio e la mancata rimozione di contenuti antisemiti.