DMA: indagini su Amazon Web Services e Microsoft Azure (update)

DMA: indagini su Amazon Web Services e Microsoft Azure (update)

La Commissione europea valuterà se Amazon Web Services e Microsoft Azure dovranno essere soggetti agli obblighi del Digital Markets Act.
DMA: indagini su Amazon Web Services e Microsoft Azure (update)
La Commissione europea valuterà se Amazon Web Services e Microsoft Azure dovranno essere soggetti agli obblighi del Digital Markets Act.

Come anticipato ieri, la Commissione europea ha avviato tre indagini di mercato sui servizi di cloud computing. Lo scopo delle due indagini è verificare se Amazon e Microsoft dovrebbero essere considerate gatekeeper sulla base del Digital Markets Act per Amazon Web Services e Microsoft Azure. Con la terza indagine verrà stabilito se il DMA può impedire le pratiche che limitano la concorrenza.

Tre indagini sul cloud computing

La Commissione europea sottolinea che il cloud computing è la “spina dorsale” di molti servizi digitali ed è fondamentale per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Per promuovere l’innovazione, la fiducia e l’autonomia strategica dell’Europa è necessario che i servizi cloud siano forniti in un ambiente equo, aperto e competitivo.

Le analisi di mercato effettuate negli ultimi anni hanno evidenziato che Amazon Web Services e Microsoft Azure occupano posizioni dominanti. La Commissione europea valuterà quindi se aggiungerli all’elenco dei Core Platform Services e quindi imporre il rispetto degli obblighi previsti dal DMA, nonostante non raggiungano le soglie per dimensioni, numero di utenti e posizione di mercato.

Le due indagini dovrebbero essere concluse entro 12 mesi. Se verranno designate come gatekeeper per i rispettivi servizi cloud, Amazon e Microsoft avranno sei mesi di tempo per garantire la piena conformità al DMA.

La terza indagine prevede invece una raccolta di informazioni dagli operatori di mercato interessati per valutare se gli attuali obblighi previsti dal DMA siano efficaci nel contrastare pratiche che limitano la competitività. L’indagine riguarderà gli ostacoli all’interoperabilità tra i servizi di cloud computing, l’accesso limitato o condizionato ai dati per gli utenti aziendali, i servizi di bundling e le condizioni contrattuali potenzialmente sbilanciate.

Non sono stati indicati nomi di aziende, ma l’indagine riguarderà sicuramente Microsoft, spesso accusata di ostacolare il passaggio ad altri provider cloud con lo stretto legame tra Azure e Office. Il termine è fissato entro 18 mesi. In base ai risultati potrebbero essere aggiornati gli obblighi del DMA relativi al cloud.

L’azienda di Redmond ha comunicato che collaborerà con la Commissione europea. Amazon ha invece dichiarato che l’eventuale designazione come gatekeeper danneggerà l’innovazione e incrementerà i costi per le aziende europee.

Aggiornamento (29/11/2025)
In seguito all’avvio del procedimento, Google ha ritirato la denuncia contro Microsoft presentata a settembre 2024:

Abbiamo presentato il nostro reclamo antitrust alla Commissione europea per dare voce ai nostri clienti e partner in merito alla questione delle pratiche anticoncorrenziali in materia di licenze cloud. Oggi lo ritiriamo alla luce del recente annuncio che la Commissione europea valuterà le pratiche problematiche che interessano il settore cloud con una procedura separata.

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Pubblicato il
18 nov 2025
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