Google potrebbe ricevere una pesante sanzione per la violazione del Digital Markets Act (DMA) all’inizio del 2026, se non apporterà ulteriori modifiche al Play Store per garantire una maggiore concorrenza. L’azienda di Mountain View ha dichiarato che ulteriori cambiamenti avrebbero conseguenze per la sicurezza degli utenti.
Modifiche proposte non sufficienti?
L’indagine nei confronti di Google è iniziata a marzo 2024. In base ai risultati preliminari di marzo 2025, l’azienda di Mountain View ha violato il DMA con due pratiche: auto-preferenza in Google Search e clausola anti-steering in Google Play Store.
Per la prima violazione sono state proposte diverse modifiche al motore di ricerca. A fine agosto 2025, Google ha annunciato profondi cambiamenti al Play Store che prevedono l’eliminazione della clausola anti-steering e l’introduzione di nuovi commissioni. Quella per l’acquisizione iniziale dei nuovi utenti è stata ridotta dal 10% al 3%.
Queste modifiche, simili a quelle annunciate da Apple dopo aver ricevuto una sanzione di 500 milioni di euro (l’azienda di Cupertino ha presentato ricorso), sarebbero state considerate insufficienti dalla Commissione europea.
Secondo le fonti di Reuters, in assenza di ulteriori modifiche, Google riceverà una pesante sanzione entro il primo trimestre 2026. In base al DMA può arrivare al 10% delle entrate globali annuali. Un portavoce ha dichiarato:
Continuiamo a collaborare strettamente con la Commissione europea nelle sue indagini in corso, ma nutriamo seri timori che ulteriori modifiche possano esporre gli utenti di Android e Play al rischio di malware, truffe e furto di dati. A differenza di iOS, Android è già progettato per essere aperto.
La Commissione europea ha avviato altre due indagini tra novembre e dicembre. La prima per violazione del DMA con la manipolazione dell’algoritmo di ranking che penalizza gli editori. La seconda per la violazione della legge antitrust con l’uso dei contenuti dei siti web per AI Overview e AI Mode senza adeguato compenso per gli editori.