Il mondo dei Disabili, i D-User, è tanto discusso quanto sconosciuto ai più o compreso attraverso stereotipi o luoghi comuni che ben poco hanno a che vedere con la realtà. Chi scrive è Disabile dalla nascita pertanto concetti ed affermazioni li ha costruiti su un terreno di esperienze dirette; questa sottolineatura per farvi comprendere la valenza di quanto segue.
Preludio e teorema
I Disabili, circa 3.200.000 in Italia, non sono considerati un “Mercato”. O meglio: raramente vengono visti come soggetti che potrebbero influire sull’analisi dei mercati ed interessare produttori o distributori in valutazioni “non consuete”.
Se parliamo di Mondo Disabile poniamo le basi per un utile e reale distinguo con il Mondo Normaloide. Questo porta a livello popolare alla negazione del distinguo per falsi ed inutili costrutti ideologico-sociali come le Diverse Abilità, mentre invece bisogna agire consapevoli che l’interessamento alle esigenze del Disabile è una polizza sul futuro di tutti visto che Disabili si nasce, ma lo si diventa anche… Quindi iniziamo a tutelare attraverso il marketing.
Questione di marketing
Una delle cose più stupide attuabili da parte di chi vende è rinunciare a vendite aggiuntive e sicure. Il Disabile è un consumatore che spende spesso più di un suo simile, perché il motivo della spesa è la necessità. L’urgenza di una soluzione per la propria autonomia nei diversi settori Studio, Lavoro, Tempo libero ed Affetti.
Spesso il Disabile è costretto a spendere di più per avere un prodotto usabile in base alle proprie necessità. Io, ad esempio, che uso pochissimo il cellulare sono partito da un Treo 600 per giungere al Nokia 9500 Communicator solo per esigenze relative alla struttura dei relativi concepts; ho quindi speso in quattro anni circa 1.500 euro contro i 150/200 che, potendo agire, avrebbero ampiamente soddisfatto le mie esigenze.
Le direzioni marketing di moltissime, per non dire tutte, Società costruttrici di prodotti od erogatrici di servizi dovrebbero iniziare a considerare l’esistenza del D-Mercato. Nel 2003 il potere d’acquisto del D-Mercato in Italia superava i 15 miliardi di euro solo sulla base di quanto erogato per pensioni di invalidità civile ed assegni di accompagnamento. Se consideriamo che l’economia di molti Disabili non si ferma a queste erogazioni, il discorso cresce diventando ancor più interessante.
Perché è utile la doppia SIM
Grazie al mio attuale Nokia 9500 sono completamente autonomo se sono alla mia scrivania. Se esco di casa ho comunque un hardware che diventa impraticabile in assenza di una base d’appoggio. Nella sua pregevolezza tecnologica il 9500 è però anche ingombrante, pesante e costoso per rischiare di gestirlo male in luoghi esterni e tramite modalità inopportune.
Perché allora non avere un secondo cellulare più leggero e meno complesso da usare con l’aiuto di chi ci accompagna?
L’idea è quella giusta, magari si associa all’apparecchio una auricolare correlata alla funzione di risposta automatica. Poi per chiamare o mandare SMS si chiede un aiuto… Comunque.
Il problema però è: chi mi dà la doppia SIM?
TIM, Vodafone e Wind
Prima di mettermi a scrivere ho cercato di contattare i tre gestori con esiti differenti, vediamo cos’è emerso.
TIM
Contatto il 119 e trovo un operatore cordiale e disponibile. Spiegate le mie ragioni ho conferma che la doppia SIM la potrei avere se avessi una Partita I.V.A. aperta. L’offerta non è quindi fruibile da utenza privata. Comprese le mie necessità l’operatore mi invita a contattare il numero 800 846900 dove un altro operatore egualmente gentile e disponibile mi conferma l’impossibilità di avere la doppia SIM in assenza di Partita I.V.A. aperta.
Ricevo anche il consiglio di contattare per lettera TIM e sperare in una “forzatura” motivando il fatto che son Disabile. Non mi sembra una strada percorribile e produttiva per la categoria dei Disabili: si otterrebbe un favore e non una evoluzione commerciale e di marketing .
Vodafone
Vodafone non sono riuscito a contattarla, a parlare con un operatore. Sono quindi andato sul loro sito ed ho scoperto l’offerta SIM Bis . All’apparenza è ciò che occorre, ma la documentazione non è propriamente esaustiva e permane il dubbio che la SIM Bis (SIM secondaria) sia in grado di ricevere solo le telefonate mentre gli SMS rimarrebbero in attesa sulla SIM primaria.
Di questo dettaglio, dubbio, me ne ha parlato un rivenditore Vodafone.
Wind
Wind non sono riuscito a contattarla, a parlare con un operatore. Dopo una veloce ricerca sul sito, indispettito per il tempo perso con le varie opzioni digitate su telefono fisso, ho desistito.
Certezza e dubbi
La certezza è che TIM ha un prodotto collaudato, ma inaccessibile per i privati. Il dubbio resta sull’offerta Vodafone e Wind. Vodafone, fugato il predetto interrogativo tecnico, potrebbe risultare l’operatore già pronto ad offrire il servizio di doppia SIM.
Un’altra certezza è che TIM senza “forzature” potrebbe aprirsi ad un mercato nuovo che, una volta tanto, potrebbe anche essere oggetto di spot televisivo… Lo spot “pagherebbe” molto perché originale e certamente inatteso…
I soggetti “felici”…
I Disabili in prima battuta ed i produttori di apparecchi mobili in seconda. Se Nokia oltre a vendermi il 9500 Communicator mi avesse venduto un secondo apparecchio con aggiunta di accessori vari credete che si sarebbe dispiaciuta?
Per parcondicio non dimentichiamo importanti attori di questo mercato come Motorola, Sony Ericsson, Samsung, Panasonic e…
In chiusura
Non dimentichiamo mai che le esigenze del Disabile sono estremamente variegate a seconda della patologia e quindi dei limiti da essa imposti; quindi intendete questa proposta come reale e seria in funzione di una fetta del predetto D-Mercato. Sicuramente per altre motivazioni una apertura in tal senso ai privati potrebbe interessare anche ad altra clientela.
Se invece si volesse limitare ai Disabili la doppia SIM “domestica” basterebbe che l’operatore esigesse il documento attestante l’iscrizione ai benefici derivanti dalla legge 104/92.
I Disabili non chiedono privilegi, bensì strumenti e soluzioni per cercar di Vivere al meglio.
Carlo Filippo Follis
Norisberghen.it