DTT, ma chi guarda la tv digitale?

DTT, ma chi guarda la tv digitale?

Lo spiega il CNIPA che delinea il quadro della televisione digitale terrestre in Italia. Da un sondaggione emerge che il DTT viene usato prima di tutto per guardare lo sport in tv. L'interattività? Per giocare
Lo spiega il CNIPA che delinea il quadro della televisione digitale terrestre in Italia. Da un sondaggione emerge che il DTT viene usato prima di tutto per guardare lo sport in tv. L'interattività? Per giocare

Roma – Sono milioni gli italiani che dispongono in casa di un decoder per la televisione digitale terrestre, ma quanti veramente la utilizzano? E cosa ci fanno? A queste ed altre domande ha cercato di rispondere il Rapporto sulla televisione digitale terrestre voluto dal CNIPA e condotto dall’Istituto Piepoli con un sondaggio su 3.500 utenti di DTT ed altre “nuove tecnologie”.

I dati sull’utilizzo del DTT parlano chiaro. A dispetto delle aspettative che portarono al finanziamento a pioggia per l’acquisto dei set top box DTT, la maggioranza degli utenti non usa la “nuova televisione” per fruire dei servizi di e-Government, il cosiddetto t-Government . La usa invece, e parliamo del 58 per cento degli interpellati, per guardare programmi sportivi . Una percentuale che nelle regioni del NordEst sale al 69 per cento.

Altre modalità di fruizione del DTT che vanno per la maggiore, comprendono la visione di film e l’informazione: si dedicano a queste attività più o meno un utente su due.

A dir la verità, però, i servizi della PA sul DTT non sono completamente ignorati: il 44 per cento degli utenti afferma di conoscerli e il 10 per cento spinge perché aumentino nella tipologia e nella qualità, ad esempio quelli che consentano di pagare le bollette da casa. Degli altri utenti, quelli cioè che hanno acquistato il decoder pubblicizzato per lungo tempo dal Governo della scorsa legislatura ma che non sanno quali servizi pubblici vi siano sopra, il 70 per cento si è detto interessato ad occuparsene in futuro.

Da segnalare anche i dati che riguardano l’ interattività del DTT , vero “perno” dell’intero progetto di tv digitale. Emerge infatti che nel 2006 hanno utilizzato la linea telefonica connessa al decoder, per almeno una volta, il 30 per cento degli utenti. Più di 6 volte lo hanno fatto il 13 per cento dei rispondenti. Ma il dato di maggiore interesse è il motivo per cui si ricorre alla connessione del decoder al telefono, cioè ai sistemi interattivi: per i programmi di informazione (45%) e di intrattenimento (35%), giochi (14%), sport (7%), compravendita (5%). I servizi della PA, ancora ben lungi dall’essere sviluppati com’è nei progetti , non compaiono in questa “classifica”.

Il Rapporto spiega anche che il DTT oggi in Italia ha una penetrazione del 10 per cento e che l’utente medio è maschio, di età compresa tra i 18 e i 34 anni, dotato di un titolo di studio superiore e residente in città tra i 30mila e i 100mila abitanti.

Altri dati compresi nello studio CNIPA analizzano l’uso di altre tecnologie : se la tv tradizionale e i cellulari la fanno da padrone, i servizi della Pubblica Amministrazione online sono tra quelli più utilizzati dagli utenti ADSL.

“I dati rilevati – ha dichiarato Livio Zoffoli, presidente del CNIPA – fanno ritenere che la televisione digitale terrestre costituisca una tappa importante nello sviluppo tecnologico dei sistemi televisivi e ciò fa prevedere che questa nuova forma di comunicazione avrà rapida diffusione ed incidenza sul sistema televisivo attuale”. Secondo Zoffoli “data la grande diffusione degli apparecchi tv nelle famiglie italiane, in breve tempo la TDT sarà in grado di veicolare potenzialmente nuove e semplici applicazioni nell’area dei servizi pubblici e dell’interazione tra cittadini e amministrazioni pubbliche”.

Il CNIPA si dice certo che i servizi della PA su DTT siano destinati a crescere: d’altra parte ha contribuito con 7 milioni di euro al finanziamento di applicazioni di t-Government : dei 56 progetti pervenuti al CNIPA alla chiusura del bando, 29 sono stati ammessi al co-finanaziamento dando il via ad investimenti per oltre 32,5 milioni di ? e coinvolgendo 13 Regioni, 25 Province, 164 Comuni, 15 Comunità montane, 40 emittenti tra locali e nazionali.

L’intero Rapporto è disponibile qui in PDF.

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Pubblicato il
29 mag 2006
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