E3 2013, standing ovation per Sony

E3 2013, standing ovation per Sony

La corporation nipponica conquista l'appuntamento losangelino con i videogiochi e le piattaforme next-gen, le funzionalità hardware e le politiche a favore dell'utente. Diverse da quelle scelte da Microsoft per Xbox One
La corporation nipponica conquista l'appuntamento losangelino con i videogiochi e le piattaforme next-gen, le funzionalità hardware e le politiche a favore dell'utente. Diverse da quelle scelte da Microsoft per Xbox One

Con la conclusione della conferenza-show di Sony Corporation all’Electronic Entertainment Expo 2013 apertosi nei giorni scorsi in quel di Los Angeles, quasi tutti sono d’accordo su un punto: la corporation nipponica ha vinto la sfida di apertura della next-gen videoludica, riconquistando la mente e il cuore degli utenti dopo molti anni di incidenti e incertezze (il rootkit sui CD-Audio, il ban di Linux sulla PS3 e via elencando) e posizionando la sua nuova console come un prodotto ricco di funzionalità e (quasi) senza limitazioni anti-utente.


PlayStation 4 , inutile dire, questa volta era presente come dispositivo concreto e non come forma eterea come avvenuto al debutto ufficiale all’inizio dell’anno: il design della nuova home console è una sorta di monolite nero tutto angoli e zero curve, che può essere usato sia in verticale che in orizzontare com’è tradizione del marchio PlayStation dalla PS2 in poi.

Le specifiche tecniche principali della console sono già note da tempo (CPU x86+GPU AMD, 8 Gigabyte di RAM GDDR5), e ora Sony vuota il sacco sul resto delle caratteristiche della macchina confermando un hard disk interno da 500 Gigabyte (sostituibile a piacere dall’utente), un lettore Blu-ray 6x (decisamente più veloce e performante rispetto a quello di PS3), supporto WiFi/Gigabit Ethernet.


I giochi , all’E3 2013, l’hanno fatta da padrone e Sony ha potuto confermare ancora una volta il suo focus “hardcore” con ogni genere di primizia che in più di un caso ha sorpreso gli utenti: i titoli in sviluppo per PS4 comprendono Kingdom Hearts III , The Order:1886 , Final Fantasy XIV (MMOG), Final Fantasy XV (single-player), Destiny di Bungie – passati alla PS4 dopo aver “tradito” il rapporto esclusivo con Microsoft – e un gran numero di titoli indipendenti che verranno distribuiti su PlayStation Network.

Laddove Sony ha infiammato la platea, scatenando ovazioni e applausi estasiati e distanziandosi in maniera netta rispetto alla concorrenza è stato però con la presentazione delle politiche di gestione dei giochi usati, della connettività obbligatoria e dei sistemi DRM via Internet: PlayStation 4 andrà nella direzione diametralmente opposta a quella indicata da Xbox One permettendo l’utilizzo, lo scambio e la vendita dell’usato senza restrizioni tecniche di sorta, non necessiterà di alcun “controllo” periodico online e garantirà il funzionamento sic et sempliciter dei giochi single-player al debutto così come tra 10 anni e oltre.


Le assicurazioni di Sony e il video di “istruzioni” che le hanno accompagnate hanno scatenato i peggiori istinti umorali dei “fanboy” in rete, mentre i commenti più misurati si sono limitati a constatare il fatto che Microsoft dovrà decidersi a cambiare in fretta la propria strategia per non soccombere a una concorrenza che appare più forte, conveniente ed economica che mai.

In tal senso poco aggiungono le comparazione dirette delle funzionalità di PS4 e XB1 – che pure tendono a favorire la macchina Sony in quanto a performance “pure” – e relativi controller o accessori, perché il colpo di grazia la corporation nipponica l’ha dato annunciando il prezzo del nuovo prodotto: PlayStation 4 debutterà nel periodo natalizio al costo di 399 dollari (USA e Canada), 399 Euro (Europa) e 349 sterline (UK), vale a dire 100 dollari in meno di Xbox One .

L’E3 2013 verrà secondo il giudizio unanime ricordato come uno show a dir poco sorprendente, dove Sony ha letteralmente stracciato la concorrenza con annunci shock riuscendo ad apparire migliore sotto il profilo dell’approccio con l’utente semplicemente limitandosi a confermare la validità delle abitudini di gioco, acquisto e condivisione – quella fuori dallo schermo – che hanno caratterizzato le home console dall’Atari 2600 in poi.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
11 giu 2013
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