Ecco Montecito, l'Itanium next generation

Ecco Montecito, l'Itanium next generation

Superati i molti problemi, Intel lancia l'ultima evoluzione di un processore che si allinea alla concorrenza adottando un'architettura dual-core e il supporto alla virtualizzazione. Molte le speranze del chipmaker
Superati i molti problemi, Intel lancia l'ultima evoluzione di un processore che si allinea alla concorrenza adottando un'architettura dual-core e il supporto alla virtualizzazione. Molte le speranze del chipmaker

San Francisco (USA) – Al termine di uno dei parti più lunghi e travagliati per Intel , il processore Itanium di terza generazione – nome in codice Montecito – ha finalmente visto la luce. Con i suoi oltre 1,7 miliardi di transistor, e un’architettura ampiamente riprogettata, l’ Itanium 2 serie 9000 viene definito da Intel uno dei più sofisticati processori al mondo.

Montecito è il primo Itanium ad implementare un’ architettura dual-core e le tecnologie Hyper-Threading e Virtualization Technology (VT), mutuate dal mondo x86. Grazie a queste novità, e alle migliorie introdotte a livello di esecuzione del codice e di gestione dei thread, il nuovo chip promette di raddoppiare le performance dei suoi predecessori a singolo core e migliorare le performance per watt fino a due volte mezzo. Rispetto alla precedente generazione di Itanium, che consumava un massimo di 130 watt, Montecito riduce l’assorbimento di corrente di 30 watt.

Nel mirino di Intel vi sono i processori RISC, come gli UltraSPARC di Sun e i Power di IBM, che da sempre dominano il mercato dei mainframe e dei server di fascia più alta. I sistemi basati su processori Itanium 2 dual-core sono infatti indirizzati alle applicazioni di calcolo intensivo , come l’analisi finanziaria, la business intelligence, le simulazioni scientifiche, i grandi database e l’high performance computing.

Itanium 2 “Intel rimane orientata a rimuovere i legami proprietari che permangono nella fascia alta del mercato dei server”, ha dichiarato Pat Gelsinger, senior vice president e general manager del Digital Enterprise Group di Intel. “L’ampio supporto di sistemi e software per i processori Itanium 2 permette ai manager di abbandonare i costosi e obsoleti sistemi legacy e utilizzare quei fondi per soluzioni di elaborazione basate su standard e per innovare il business”.

Gelsinger afferma che l’interesse per i sistemi basati su processori Itanium sta crescendo un po’ in tutte le aree dell’industria. “Nella prima metà di quest’anno – ha detto il dirigente del chipmaker – sono state aggiunte più applicazioni di quante ne fossero disponibili nel 2003 e oltre il 70 per cento delle aziende Global 100 sta scegliendo la tecnologia Itanium”.

Sia Windows Server 2003 che SQL Server 2005 supportano i nuovi Itanium a doppio core, così come le più recenti versioni del kernel di Linux. I modelli di Montecito lanciati sul mercato sono sei .
Quello di punta è il 9050, dotato di ben 24 MB di cache, un clock a 1,6 GHz e un front-side bus a 533 MHz.
I modelli 9040 e 9030 si distinguono da quest’ultimo solo per la diversa quantità di cache, rispettivamente di 18 e 8 MB.
Il 9020 e il 9015 hanno entrambi 12 MB di cache, ma mentre il primo gira a 1,42 GHz e supporta un FSB a 533 MHz, il secondo gira a 1,4 GHz e supporta un FSB a 400 MHz.
Infine c’è l’unico modello a singolo core, il 9010, che gira a 1,6 GHz, supporta un FSB a 533 MHz e include 6 MB di cache.

I prezzi vanno dai 6.692 dollari del modello top di gamma, il 9050, ai 696 dollari del modello entry-level, il 9010. Intel afferma che i primi sistemi basati sull’Itanium 2 serie 9000 arriveranno sul mercato a partire da fine agosto.

Sebbene in questi anni Itanium abbia perso il sostegno di alcuni big del mercato server, come IBM, Dell e Sun, può oggi contare su uno zoccolo duro di produttori che comprende SGI, Unisys, NEC, Hitachi, Fujitsu, Fujitsu-Siemens e Bull. Queste sono le stesse aziende che circa un anno fa hanno dato vita alla Itanium Solutions Alliance, un’associazione guidata da Intel e HP che si è recentemente impegnata ad investire 10 miliardi di dollari nella promozione della piattaforma Itanium.

Rispetto ai piani iniziali, Montecito arriva sul mercato con quasi un anno di ritardo : un arco di tempo durante il quale Intel si è scontrata con diversi problemi tecnici, l’ ultimo dei quali l’ha costretta a ridurre la frequenza di clock di bus e processore. Il ritardo è ancora maggiore se si considera che in origine Intel aveva pianificato il rilascio di una versione single-core di Montecito per il 2004.

Questi reiterati posticipi hanno finito per danneggiare un po’ tutti i supporter di questo chip, ed in particolare SGI, che proprio in questi mesi sta lottando per riemergere dalla bancarotta .

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Pubblicato il
19 lug 2006
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