Meta è una delle aziende che hanno sottoscritto l’accordo per contrastare la diffusione dei deepfake. Ora ha fornito maggiori dettagli sulle misure che verranno implementate per bloccare qualsiasi interferenza esterna sulle prossime elezioni europee (rinnovo del Parlamento).
Meta contro le news generate dall’IA
Meta spiega che dall’anno scorso è attivo un team dedicato, il cui compito è stabilire un giusto approccio per preservare l’integrità delle elezioni sulle piattaforme. Nelle prossime settimane verrà attivato anche un Elections Operations Center specifico per l’Europa che identificherà eventuali pericoli e applicherà mitigazioni in tempo reale su app e tecnologie.
Gli obiettivi di Meta sono tre. Il primo è ridurre la disinformazione su Facebook, Instagram e Threads. Grazie all’aiuto di 26 organizzazioni di fact-checking verranno aggiunte specifiche etichette ai contenuti e limitata la loro visibilità nei feed. Verranno vietate le inserzioni che dissuadono le persone dall’andare a votare, mettono in discussione la legittimità dell’elezione e rivendicano anticipatamente una vittoria elettorale.
Meta individuerà inoltre le cosiddette operazioni di influenza, ovvero comportamenti inautentici coordinati che cercano di manipolare l’opinione pubblica. Queste campagne usano spesso account fasulli che sembrano appartenere a persone note (politici in questo caso). Etichette specifiche verranno aggiunte ai contenuti pubblicati dai media controllati dai governi.
Particolare attenzione verrà infine riservata ai contenuti generati dall’intelligenza artificiale. I deepfake (audio, video e immagini) verranno indicati come “alterati” e ridotta la loro visibilità nel feed. Le immagini fotorealistiche create con i tool IA di Meta, Google, OpenAI, Microsoft, Adobe, Midjourney e Shutterstock verranno indicate in modo chiaro.
Gli utenti che condividono audio e video generato dall’IA dovranno aggiungere un’etichetta per evitare sanzioni, come l’eliminazione del contenuto o la sospensione dell’account. Lo stesso obbligo è previsto per gli inserzionisti che usano l’IA generativa per contenuti politici.