Epic Games vuole riformare il Google Play Store

Epic Games vuole riformare il Google Play Store

Nell'ingiunzione chiesta da Epic Games sono elencate tutte le modifiche al Play Store che Google deve effettuare per rispettare l'esito della causa.
Epic Games vuole riformare il Google Play Store
Nell'ingiunzione chiesta da Epic Games sono elencate tutte le modifiche al Play Store che Google deve effettuare per rispettare l'esito della causa.

Epic Games ha vinto il processo antitrust lo scorso 11 dicembre 2023. La giuria ha stabilito che Google possiede il monopolio nella distribuzione delle app e dei sistemi di pagamento. La software house guidata da Tim Sweeney ha ora presentato un’ingiunzione permanente per chiedere al giudice le modifiche al Play Store che devono essere implementate dall’azienda di Mountain View.

Epic Games vuole una riforma del Play Store

In seguito al verdetto favorevole ad Epic Games, il giudice James Donato dovrà decidere i rimedi da imporre a Google. La software house, nota per il gioco Fortnite, ha depositato la richiesta di ingiunzione permanente con le modifiche che dovrebbero essere apportate al Play Store.

Il giudice non è tuttavia tenuto ad accettare la proposta di Epic. L’azienda di Mountain View potrà rispondere entro il 2 maggio, ma ha già detto che presenterà appello contro la sentenza di dicembre, quindi potrebbero trascorrere diversi anni prima dell’esito finale. Le modifiche chieste da Epic sono elencate in un documento di 16 pagine e riassunte sul blog ufficiale.

Google deve consentire agli utenti di scaricare le app ovunque scelgano (Play Store, app store di terze parti, un’altra app o web) senza interferenze. Non deve usare schermate minacciose per dissuadere gli utenti e il download da store alternativi deve essere semplice come sul Play Store.

Google non deve più sottoscrivere accordi con operatori telefonici e produttori di smartphone che limitino le scelte per il download delle app e impongano o vietino la preinstallazione di specifici app store. Google non deve inoltre condividere le entrate del Play Store con operatori e produttori.

Google deve garantire a sviluppatori e utenti la libertà di scegliere il metodo di pagamento per gli acquisti in-app, senza l’imposizione di commissioni anticoncorrenziali. L’azienda di Mountain View non deve quindi forzare gli sviluppatori ad usare i programmi Google Play Billing o User Choice Billing. Quest’ultimo prevede una commissione del 26% o 11% per gli acquisti effettuati con un metodo di pagamento alternativo. Google deve anche consentire l’inserimento di link a siti esterni, sui quali effettuare l’acquisto.

Google non deve infine attuare nessuna discriminazione o ritorsione contro gli sviluppatori che scelgono di utilizzare sistemi di pagamenti alternativi e non deve ostacolare la distribuzione di Epic Games Store. Alcune delle modifiche sono state già promesse con l’accordo sottoscritto il 18 dicembre 2023 per evitare un altro processo antitrust in seguito alla denuncia di 37 Stati.

Un portavoce di Google ha dichiarato:

La denuncia di Epic alla Corte Federale degli Stati Uniti dimostra ancora una volta che vuole semplicemente i vantaggi di Google Play senza dover pagare per questo. Continueremo a contestare il verdetto, poiché Android è una piattaforma mobile aperta che deve affrontare una forte concorrenza da parte dell’App Store di Apple, nonché degli app store su dispositivi Android, PC e console di gioco.

Fonte: Epic Games
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Pubblicato il
14 apr 2024
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