Esportazioni chip AI: critiche da NVIDIA e dalla Cina

Esportazioni chip AI: critiche da NVIDIA e dalla Cina

Il CEO di NVIDIA ha criticato le regole sulle esportazioni dei chip AI introdotte dagli USA, mentre la Cina ha minacciato l'avvio di azioni legali.
Esportazioni chip AI: critiche da NVIDIA e dalla Cina
Il CEO di NVIDIA ha criticato le regole sulle esportazioni dei chip AI introdotte dagli USA, mentre la Cina ha minacciato l'avvio di azioni legali.

Jensen Huang, CEO di NVIDIA ha dichiarato che le regole sulle esportazioni dei chip AI introdotte dagli Stati Uniti sono un fallimento, in quanto hanno avvantaggiato i concorrenti cinesi. Anche la Cina ha criticato le recenti restrizioni minacciando azioni legali.

NVIDIA ha perso il 45% di market share

Le parole del CEO, pronunciate al Computex 2025 di Taipei, si riferiscono principalmente alle regole sulle esportazioni introdotte durante l’amministrazione Biden. Quattro anni fa, il market share di NVIDIA era del 95% in Cina. Oggi è del 50%. Le aziende locali hanno sfruttato il blocco delle esportazioni incrementando gli investimenti (anche grazie ai sussidi del governo) e offrendo i loro chip AI.

Tra i maggiori beneficiari ci sono Alibaba, Tencent e Huawei. L’amministrazione Trump ha vietato la vendita delle GPU H20 ad aprile. NVIDIA ha perso circa 5,5 miliardi di dollari. Huang ha dichiarato che non produrrà una versione meno potente per il mercato cinese, in quanto non è possibile modificare ulteriormente l’architettura Hopper.

Il CEO di NVIDIA ha inoltre criticato le AI Diffusion Rule introdotte da Biden. Sono state recentemente revocate dal Dipartimento del Commercio, ma le future regole impediranno ugualmente l’esportazione dei chip AI verso la Cina.

Il governo statunitense aveva avvisato le aziende di tutto il mondo che l’eventuale uso dei chip Ascend di Huawei potrebbe portare a sanzioni. La frase “ovunque nel mondo” è stata successivamente eliminata, ma il Ministro del Commercio della Cina ha comunicato che potrebbero essere avviate azioni legali contro le aziende che seguiranno le indicazioni degli Stati Uniti, come previsto dalla Anti-Foreign Sanctions Law.

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Pubblicato il
22 mag 2025
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