In Europa 19 cent per le chiamate e 6 per gli SMS

In Europa 19 cent per le chiamate e 6 per gli SMS

Il Parlamento Europeo ha approvato il pacchetto telecomunicazioni con norme in materia di chiamate nel continente, reti 5G e sistemi di emergenza.
In Europa 19 cent per le chiamate e 6 per gli SMS
Il Parlamento Europeo ha approvato il pacchetto telecomunicazioni con norme in materia di chiamate nel continente, reti 5G e sistemi di emergenza.

584 a favore, 42 contrari e 50 astensioni: così si è conclusa nella giornata di ieri al Parlamento Europeo, riunito in seduta plenaria a Strasburgo, la votazione su EECC (per esteso Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche), confermando quanto previsto dall’accordo raggiunto nei mesi scorsi con i ministri del vecchio continente. Stesso esito per BEREC (Regolatori Europei delle Comunicazioni Elettroniche) che ha raccolto 590 voti a favore, 63 contrari e 23 astensioni. Il pacchetto telecomunicazioni include norme che vanno tra le altre cose a definire il costo massimo delle chiamate effettuate entro il territorio europeo e a supportare la transizione dei network mobile verso il 5G.

Chiamate intra-UE

Proseguendo nel solco tracciato lo scorso anno dall’introduzione del roaming zero, l’Europa impone limiti per il costo di chiamate e SMS. Effettuare una telefonata entro i confini UE non costerà più di 19 centesimi al minuto, mentre per l’invio di un messaggio tradizionale la spesa non dovrà superare i 6 centesimi. Entrambi i tetti previsti dalla nuova legislazione diverranno operativi a partire dal 15 maggio 2019.

Il testo fa riferimento anche ad applicazioni mobile come Skype e WhatsApp che dovranno obbligatoriamente disporre di sistemi avanzati per la sicurezza, a partire dall’impiego della crittografia nella trasmissione dei dati.

Ancora, sono previsti per gli utenti la possibilità di conservare il proprio numero di telefono per il mese successivo alla rescissione del contratto con l’operatore e il diritto di ottenere il rimborso del credito prepagato non consumato. Nel caso di ritardi nel passaggio da una compagnia all’altra o di abusi nella gestione delle pratiche spetta inoltre un indennizzo.

L’Europa verso il 5G

Un’ennesimo sforzo teso ad abbracciare le innovazioni del 5G è costituito dall’obbligo imposto agli stati membri di offrire entro il 2020 uno spettro adeguato ai network mobile di nuova generazione. Entro lo stesso anno ogni paese dovrà dimostrare di aver attivato una rete 5G in almeno una delle sue principali città.

Si va inoltre a semplificare il compito degli operatori con quella che viene definita una “maggiore prevedibilità degli investimenti” nonché attraverso la promozione della condivisione di rischi e costi tra i protagonisti dell’ambito telco. A tal proposito Pilar del Castillo Vera, relatrice spagnola del testo, afferma che:

Il Codice offre agli operatori un ambiente di investimento più prevedibile, fondamentale per sviluppare le comunicazioni 5G.

Il “112 al contrario”

Altro punto toccato è quello relativo al cosiddetto “112 al contrario” ovvero quel sistema che i paesi sono chiamati ad adottare per far sì che in caso di grave emergenza o catastrofe (si pensi a un sisma o a un’alluvione) i cittadini interessati dall’evento possano essere avvisati tempestivamente via SMS o tramite applicazioni mobile.

Il pacchetto passo ora nelle mani del Consiglio e, successivamente alla sua approvazione attesa entro la fine del 2018, gli stati membri avranno due anni di tempo per integrare le nuove norme nell’impianto legislativo nazionale (tre e mezzo nel caso del “112 al contrario”). Come già detto, fanno eccezione le tariffe massime stabilite per chiamate e SMS intra-UE, di cui invece tutti i cittadini potranno beneficiare già a partire dal 15 maggio 2019.

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Pubblicato il
15 nov 2018
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