Il Bitcoin per finanziare le attività illegali sul Dark Web

Europol: Bitcoin e Dark Web ancora amici stretti

Stando a un report dell'Europol, il Bitcoin continua ad essere la criptovaluta più utilizzata per condurre attività criminali sul Dark Web.
Europol: Bitcoin e Dark Web ancora amici stretti
Stando a un report dell'Europol, il Bitcoin continua ad essere la criptovaluta più utilizzata per condurre attività criminali sul Dark Web.

Tra coloro impegnati nella lotta alle attività criminali che prendono vita nei meandri del Dark Web c’è anche Europol, che oggi condivide un documento in merito ai risultati fin qui raggiunti e alle nuove tendenze che emergono dal lato più oscuro della grande Rete. A quanto pare, Bitcoin rimane il metodo di pagamento più utilizzato per pratiche illecite che vanno dalla compravendita di sostanze stupefacenti al riciclaggio di denaro sporco, passando per la distribuzione di materiale pedopornografico.

Sul Dark Web si paga ancora in Bitcoin

Altre monete virtuali sfruttate a tale scopo sono DashMonero, ancora però meno diffuse. Quest’ultima, basandosi sul protocollo CryptoNight, offre un ulteriore livello di protezione della privacy per le transazioni effettuate. Riportiamo di seguito in forma tradotta un passaggio del documento Internet Organised Crime Threat Assessment 2019 pubblicato dall’agenzia europea impegnata nella lotta al crimine.

Bitcoin rimane la valuta maggiormente utilizzata, si ritiene in conseguenza della familiarità tra i clienti. Ciò nonostante, si registra un’importante virata verso monete più orientate alla privacy.

Europol conferma inoltre come anche le campagne legate ai ransomware, quella categoria di codice maligno che blocca l’accesso ai dati contenuti nei dispositivi infettati chiedendo poi un riscatto, continuano ad accettare perlopiù pagamenti in Bitcoin.

Per capire quale sia il giro d’affari di cui si sta parlando è sufficiente citare che nelle scorse settimane le autorità USA hanno arrestato un uomo di trent’anni che proprio attraverso il Dark Web vendeva fentanyl in cambio di Bitcoin ed Ethereum: da solo ha distribuito circa 245 Kg di sostanze stupefacenti, affidandosi esclusivamente ai canali online.

Fonte: Europol
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Pubblicato il 14 ott 2019
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