Evasione IVA: Amazon pagherà 511 milioni di euro

Evasione IVA: Amazon pagherà 511 milioni di euro

Amazon pacherà 511 milioni di euro all'Agenzia delle Entrate per non aver comunicato i dati dei venditori e versato l'IVA come debitore di imposta.
Evasione IVA: Amazon pagherà 511 milioni di euro
Amazon pacherà 511 milioni di euro all'Agenzia delle Entrate per non aver comunicato i dati dei venditori e versato l'IVA come debitore di imposta.

Nuovo accordo di Amazon con l’Agenzia delle Entrate. L’azienda di Seattle ha accettato di pagare 511 milioni di euro per il mancato versamento dell’IVA tra il 2019 e il 2021. Proseguirà tuttavia l’indagine della Procura di Milano che, a fine novembre, ha aggiunto anche l’ipotesi di contrabbando di prodotti cinesi.

Disaccordo tra Agenzie delle Entrate e Procura di Milano

In seguito all’inchiesta della Guardia di Finanza, la Procura di Milano aveva contestato una frode fiscale di 1,2 miliardi di euro nel periodo 2019-2021 che, aggiungendo sanzioni e interessi, era aumentata a circa 3 miliardi di euro. Amazon non ha versato l’IVA per le vendite a distanza effettuate sul marketplace dai venditori extra UE (quasi tutti di origine cinese).

in base all’art. 13 del decreto legge 34/2019, l’azienda di Seattle doveva fornire all’Agenzia delle Entrate i dati dei fornitori. Queste informazioni non sono state trasmesse o sono state trasmesse in modo parziale (dichiarazione fraudolenta), quindi Amazon è stato considerato un debitore di imposta e doveva versare l’IVA per conto dei venditori terzi.

La tesi della Procura di Milano non è stata però appoggiata dall’Agenzia delle Entrate. Secondo quest’ultima non è considerata vendita a distanza la vendita di prodotti che rimangono nei magazzini italiani per almeno sette giorni. L’Agenzia delle Entrate ha quindi concordato con Amazon il pagamento di 511 milioni di euro, invece dei 3 miliardi stimati dalla Procura di Milano.

Questo è il commento di Amazon sulla vicenda:

Abbiamo raggiunto un accordo con l’Agenzia delle Entrate e rimaniamo concentrati nell’offrire un’esperienza di acquisto eccellente ai nostri clienti in Italia. Questo accordo riflette il nostro impegno a collaborare in modo costruttivo con le autorità italiane. Ci difenderemo con determinazione rispetto al procedimento penale, che riteniamo infondato. Siamo tra i primi 50 contribuenti in Italia e uno dei maggiori investitori esteri nel Paese. Negli ultimi 15 anni abbiamo investito oltre 25 miliardi di euro in Italia, dove impieghiamo direttamente più di 19.000 persone. Contesti normativi imprevedibili, sanzioni sproporzionate e procedimenti legali prolungati incidono sull’attrattività dell’Italia come destinazione di investimento.

Come evidenzia la stessa azienda, la Procura di Milano continuerà l’indagine che riguarda anche tre dirigenti di Amazon. A fine novembre è stata effettuata una perquisizione nel centro logistico di Cividate al Piano (Bergamo). La Guardia di Finanza ha sequestrato circa 5.000 prodotti. L’ipotesi di reato è contrabbando di beni provenienti dalla Cina, sui quali non sono stati pagati IVA e dazi doganali.

Pochi giorni fa, Amazon ha accettato di pagare circa 187 milioni di euro all’Agenzia delle Entrate e all’INPS per tasse, contributi, sanzioni e interessi relativi alla somministrazione illecita di manodopera.

Fonte: Corriere.it
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Pubblicato il
11 dic 2025
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