Facebook e lo spammer da un miliardo di dollari

Facebook e lo spammer da un miliardo di dollari

Confermata una multa record per il cittadino canadese Adam Guerbuez. Si era intrufolato in svariati account Facebook per dare avvio ad una vasta campagna di spam. Non vuole dare un soldo al sito in blu
Confermata una multa record per il cittadino canadese Adam Guerbuez. Si era intrufolato in svariati account Facebook per dare avvio ad una vasta campagna di spam. Non vuole dare un soldo al sito in blu

L’uomo da 873 milioni di dollari . Così ama ora definirsi il cittadino canadese Adam Guerbuez. Lo spammer da quasi un miliardo di dollari. Questa la cifra che il gigantesco e tatuato Guerbuez dovrebbe pagare, in seguito ad una recente sentenza di un tribunale del Québec.

La salatissima sanzione pecuniaria è stata così confermata, dopo una sentenza emessa negli Stati Uniti e risalente ad ormai due anni fa . Guerbuez era stato già condannato in sede civile per una delle più estese campagne di spam mai viste sul social network in blu, Facebook.

Lo spammer baffuto era riuscito ad impossessarsi di numerose credenziali d’accesso al sito di Mark Zuckerberg, grazie ad una mirata campagna di phishing. Guerbuez aveva poi sfruttato una botnet per intrufolarsi senza autorizzazione in vari account, prima di inviare circa 4 milioni di messaggi .

Ad aggravare la sua già delicata situazione, la natura stessa di quei messaggi. Pornografia, tecniche di ingrandimento del pene, marijuana . Una vera e propria orgia spammosa che aveva portato un giudice statunitense ad una multa record , mai comminata sulla base delle leggi federali anti-spam a stelle e strisce.

La sanzione è stata ora confermata in secondo grado, mentre lo stesso Guerbuez sembra continuare a vivere come un re della notte. Sul suo blog ufficiale sono stati infatti caricati numerosi contenuti – foto e filmati in primis – relativi alle sue scorribande da milionario a Beverly Hills, tra cocktail al tramonto e ristoranti extra-lusso.

Ma c’è un dettaglio che potrebbe portare lo spammer a chiudere con le sue attività notturne. Gli attacchi a mezzo botnet sono infatti giudicabili anche in ambito penale. Guerbuez ha nel frattempo contattato la stampa, dichiarando bancarotta e soprattutto la sua ultima volontà di non pagare a Facebook un centesimo di dollaro.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
6 ott 2010
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