Facebook fa spesa per l'hardware modulare

Facebook fa spesa per l'hardware modulare

Il social network acquisisce una startup specializzata nella realizzazione di ecosistemi di componenti a montaggio facile. Reminiscenza di Project Ara, anche se Facebook promette che la storia non andrà come a Mountain View
Il social network acquisisce una startup specializzata nella realizzazione di ecosistemi di componenti a montaggio facile. Reminiscenza di Project Ara, anche se Facebook promette che la storia non andrà come a Mountain View

Facebook ha annunciato l’acquisizione di Nascent Objects , startup californiana in circolazione dal 2014 nota per aver creato “la prima piattaforma modulare per l’elettronica di consumo”. Siamo insomma nell’alveo dell’hardware modulare, e ora resta da capire in che modo la suddetta piattaforma verrà integrata nei piani e nei progetti futuri del social network che vuole conquistare il mondo.

La piattaforma Nascent include componenti singoli (sensori, videocamere, batterie e altro) che è possibile collegare per la realizzazione di gadget elettronici personalizzati, una prospettiva che offre vantaggi positivi anche nel caso in cui la si volesse applicare alla composizione veloce di prototipi di dispositivi esistenti solo in forma progettuale.

I componenti di Nascent garantiscono in tal senso un risparmio di tempo, di risorse e di materie prime, e andranno a unirsi agli altri progetti che Facebook ha confinato nel suo Building 8 dove il team guidato da Regina Dugan (una storia prima alla DARPA del Pentagono e poi a Google) lavora alla realizzazione di hardware innovativo per la connettività e le infrastrutture di nuova generazione.


Proprio Regina Dugan ha “festeggiato” l’arrivo della tecnologia Nascent sul social network in blu , sottolineando le virtù della piattaforma di elettronica modulare della startup (finalista del contest Innovation by Design all’edizione 2016 del FastCo Design) e promettendo di portare la creazione di hardware a velocità ora tipiche dei progetti software .

Passando dalla teoria alla pratica, la speranza è che le velleità prototipali di Nascent non facciano la fine di Project Ara , un’altra iniziativa che avrebbe dovuto “cambiare il mondo” e che invece è finita sotto la mannaia di Google dopo anni di hype e vuote promesse.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
22 set 2016
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