Facebook ingloba gli SMS in Messenger

Facebook ingloba gli SMS in Messenger

Facebook permetterà di far confluire gli SMS direttamente nell'app Messenger. Tra i testi delle chat troveranno spazio anche i messaggini inviati da smartphone. Per catturare l'attenzione di chi ancora li utilizza
Facebook permetterà di far confluire gli SMS direttamente nell'app Messenger. Tra i testi delle chat troveranno spazio anche i messaggini inviati da smartphone. Per catturare l'attenzione di chi ancora li utilizza

Facebook ha annunciato di aver integrato la possibilità di far confluire nel flusso della sua chat anche gli SMS . Lo ha fatto con un post sulla pagina Facebook dedicata a Messenger : al momento sono solo pochi gli utenti coinvolti dal test, ma a tendere la platea sarà estesa. Dal momento in cui prenderà piede c’è da scommettere che l’ utilizzo dell’SMS, dapprima agevolato, sarà a tendere penalizzato .

Facebook Messenger

Più che di integrazione si potrebbe dunque parlare di colpo di grazia, assestato dal mercato, in primo luogo. Dal 1993, anno del primo invio di un messaggio da un cellulare ad un altro, fino ad oggi, la storia degli SMS è stata vivace. I brevi messaggi di testo hanno influenzato profondamente il nostro modo di comunicare, ma la diffusione delle tariffe dati flat per la telefonia mobile ha decretato definitivamente il successo di altri canali di comunicazione testuali. Le app per la messaggistica si sono moltiplicate (WhatsApp, Line, Viber…) e con esse la possibilità di non pagare l’invio del messaggio, assorbito dalla tariffa dati, e la possibilità di infarcire la comunicazione di contenuti multimediali. Anche Facebook non è stata da meno e ha lavorato molto sul proprio Messenger, rendendolo sempre più autonomo e configurandolo come un’app di messaggistica a cui gli utenti Facebook non possono rinunciare .
L’integrazione degli SMS nell’app muove proprio in questa direzione: conquistare gli utenti che ancora approfittano degli SMS , per fare in modo che, nella transizione alla messaggistica istantanea, eleggano Messenger a propria piattaforma preferita.

Il servizio si presenta di semplice utilizzo: agendo sulle impostazioni dell’app di Messenger e selezionando SMS si potrà accendere l’interruttore “Default SMS app” che abiliterà di fatto il sistema di ricezione (ma anche di risposta) integrato. Per distinguere l’origine dei messaggi verranno utilizzati colori diversi: blu per la chat e viola per gli SMS. Per abilitare il suo utilizzo è necessario aver verificato preventivamente il numero di telefono associato al proprio account Facebook.

L’azienda ha ritenuto doveroso rassicurare gli utenti in tema di privacy : “SMS su Messenger non spedisce, carica o immagazzina le conversazioni sui server di Facebook . L’utilizzo di questa funzionalità è una scelta, si può facilmente cambiare app di gestione degli SMS o tornare a quella di default del telefono cambiando le impostazioni dell’apparecchio o agendo sulle impostazioni dell’app preferita”.

Con questa mossa Facebook rafforza l’ecosistema dei servizi offerti e mira a conquistare più utenti. Si tratta di una mossa strategica da non sottovalutare: non a caso il servizio è al momento compatibile solo con Android , una scelta che, oltre che per l’enorme bacino di utenza, potrebbe essere dettata da opportunità di business nei mercati emergenti , tendenzialmente più ricettivi verso le nuove app e spesso afflitti da problemi di connettività Internet, almeno in attesa che Facebook stessa provveda a colmarli .
Sono due le strade che l’azienda percorre così facendo: aumenta la compatibilità tra diverse piattaforme e offre nuovi servizi monetizzabili .

La strategia cross-platform è perseguita con successo anche da altri concorrenti che, guarda caso, proprio come ha scelto di fare Facebook separando l’app Messenger dal social network, esternalizzano parte dei servizi orientandosi ad un pubblico più vasto. La possibilità di condividere in maniera sempre più trasversale contenuti aggiuntivi rispetto a quelli testuali costituisce un’ulteriore chiave di volta. Non stiamo parlando di sticker o emoji, ma di informazioni sulla geo-localizzazione o ancora transazioni economiche e trasferimento di soldi , attività monetizzabili e quindi di sicuro interesse.

Come termine di paragone si consideri che Apple, in maniera diametralmente opposta alla condotta di Facebook, continua a far vivere il suo iMessage in un ecosistema chiuso riservato sostanzialmente ai soli possessori di iPhone. Prima della WWDC si affollavano le voci secondo le quali l’azienda di Cupertino sarebbe stata pronta a rivedere la propria politica aprendo il proprio servizio ad Android: la Mela ha confermato la propria politica, a proprio rischio e pericolo .

Mirko Zago

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Pubblicato il 16 giu 2016
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