Facebook, intimità con Sharegrove

Facebook, intimità con Sharegrove

Il sito in blu acquisisce il servizio californiano legato alla condivisione privata attraverso Facebook Connect. C'è chi parla di una mossa strategica per offrire agli utenti ambienti più chiusi di comunicazione
Il sito in blu acquisisce il servizio californiano legato alla condivisione privata attraverso Facebook Connect. C'è chi parla di una mossa strategica per offrire agli utenti ambienti più chiusi di comunicazione

Si tratta di un accordo che ha immediatamente aperto il solito valzer delle speculazioni. A renderlo noto, Sharegrove, piccola società californiana che gestisce un servizio di condivisione privata di contenuti in tempo reale : “Siamo lieti di annunciare che abbiamo raggiunto un accordo con Facebook per l’acquisizione dei nostri asset”.

Così un breve comunicato apparso di recente sul sito ufficiale di Sharegrove, che fornisce ai suoi utenti degli intimi spazi online per comunicare all’interno delle singole reti d’amicizia già costruite sul sito in blu. Infatti, fin dalla sua prima apparizione sul web, il servizio con base a San Mateo utilizzava le principali feature di Facebook Connect .

Sharegrove ha così annunciato la chiusura dei suoi servizi a partire dal prossimo primo di giugno, dopo il blocco di qualsiasi nuova registrazione. Uno speciale indirizzo di posta elettronica è stato poi fornito dalla società californiana per ottenere il ritiro dei dati personali, altrimenti cancellati per ragioni di sicurezza . “È stata per noi un’esperienza straordinaria – ha concluso il comunicato diramato dal team di Sharegrove – e non vediamo l’ora di trasferire la nostra conoscenza e la nostra passione a Facebook”. Secondo alcuni , l’obiettivo del sito di Mark Zuckerberg è semplicemente quello di incastonare il servizio californiano direttamente all’interno della sua piattaforma social.

C’è tuttavia chi ha guardato oltre , sottolineando come l’acquisizione possa far parte di un più generale tentativo da parte di Facebook di semplificare l’ecosistema interno della privacy. Gli ambienti più intimi e chiusi di Sharegrove servirebbero in pratica al sito in blu per garantire una maggiore tutela ai suoi milioni di utenti.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il 27 mag 2010
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