Facebook tra pagamenti e salute

Facebook tra pagamenti e salute

Nei disegni del social network ci sono nuovi settori attraverso cui ampliare la centralità del servizio nella vita degli utenti
Nei disegni del social network ci sono nuovi settori attraverso cui ampliare la centralità del servizio nella vita degli utenti

Presto, forse non così presto ma è questione di settimane, si potrà trasferire fondi via Facebook Messenger e tenere sotto controllo alcune patologie via Facebook. Sono questi i due settori sui quali il social network sta concentrando i suoi sforzi: soprattutto la questione pagamenti pare essere giunta a un avanzato stadio di sviluppo, e prova di questo impegno sarebbe il recentemente reclutamento di un dirigente PayPal per metterlo a capo dello sviluppo della messaggistica di Mark Zuckerberg.

Proprio il CEO e fondatore del social network aveva già lasciato intendere, durante le comunicazioni sui risultati finanziari dello scorso trimestre, che in futuro ci sarebbe stata qualche tipo di sovrapposizione tra il mercato dei pagamenti e il bacino di utenza dei messaggi via Facebook: ora un hack dell’app iOS (su telefono sbloccato tramite jailbreak) ha portato alla luce il codice e l’infrastruttura di base necessari a portare a termine questo progetto, con gli strumenti necessari a registrare nel sistema una propria carta di debito (niente carte di credito e conti correnti, che impongono complicazioni e tariffe di transazione superiori) e avviare un trasferimento di denaro verso uno dei propri contatti. Naturalmente l’utilizzo e il valore di un certo numero di carte di debito registrate nei server Facebook andrebbe ben oltre la semplice portata di questo progetto: ma questo tipo di speculazioni è per ora troppo azzardato, anche se è quasi banale affermare che il mercato dei pagamenti in mobilità è talmente promettente da attirare l’attenzione di qualunque attore sul mercato.

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Per motivi diversi, anche la salute è un settore interessante per un social network (e non solo): includere strumenti appositi per la gestione delle terapie di malattie croniche, creare circuiti e meccanismi per mettere in comunicazione tra loro persone affette dalla stessa affezione, potrebbe incrementare la fedeltà e il coinvolgimento (il cosiddetto “engagement”) degli utenti rispetto alla piattaforma, e quindi costituire altra farina nel sacco di Facebook per valorizzarsi agli occhi di aziende e investitori pubblicitari. In questo caso l’iniziativa pare più allo stadio primordiale della faccenda dei pagamenti: da superare ci sono molti ostacoli, soprattutto legati alla privacy e alla riservatezza da garantire a dati sensibili come quelli in discussione, pertanto Zuckerberg e compagni dovranno studiare al meglio il servizio prima di pensare a mostrarlo al pubblico. ( L.A. )

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Pubblicato il 6 ott 2014
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