Milano – Con un certo entusiasmo ieri Fastweb e 3 Italia hanno confermato di aver firmato un accordo che consentirà al celebre operatore broad band di offrire servizi mobili 3G ai propri clienti. Fastweb sarà infatti MVNO (operatore mobile virtuale) sulla rete dell’azienda che fa capo al gruppo Hutchinson Whampoa.
Il contratto prevede alcune novità rispetto ad altri accordi stretti nel Belpaese con gli operatori mobili da altre società. Stando a quanto affermato dalle due aziende, infatti, il modello di partnership offrirà a Fastweb piena libertà di definizione e nello sviluppo dei servizi .
Ciò si deve evidentemente alla singolare posizione di Fastweb, uno dei principali operatori broad band italiani, che ha naturalmente un interesse specifico nel coniugare la banda larga tradizionale a quella mobile . Un avvicinamento tra fisso e mobile che dovrebbe consentire a Fastweb di sfornare tutta una serie di nuove offerte, destinate ad interessare da vicino anche chi già oggi è utente dell’azienda.
Fastweb, che concorre anche alle frequenze WiMax, sostiene che grazie al 3G di 3 potrà portare anche in mobilità quella Internet veloce che vuole essere da anni il segno distintivo dell’azienda nel mercato del broad band. Si tratta evidentemente di un espediente di comunicazione per sottolineare l’importanza per il carrier di affidarsi alla telefonia mobile di terza generazione, in realtà assai meno performante delle tecnologie ADSL tradizionali, tantomeno della fibra.
Tra gli altri servizi in cantiere su fisso e in mobilità, in un ambiente di connessione che sarà con ogni probabilità offerto come “unicum” agli utenti, destinati a passare dall’uno all’altro in scioltezza , o con la massima scioltezza possibile, Fastweb offrirà naturalmente servizi unificati di posta elettronica, segreteria telefonia e via dicendo.
Proprio a voler sottolineare la specificità di questa intesa, Fastweb ha sottolineato che potrà non solo sviluppare “i servizi a valore aggiunto” in modo indipendente ma anche del tutto indipendente sarà la politica tariffaria così come la strategia commerciale.
Il “prefisso mobile” che contrassegnerà almeno inizialmente gli utenti Fastweb, che come tutti gli altri potranno poi decidere di mantenerlo con tutto il numero anche se dovessero cambiare operatore, sarà dunque il 373 . Già si sa che Fastweb intende articolare la propria offerta sia con abbonamenti che con schede prepagate.
Come ci si può attendere viste le premesse, anche il customer care sarà interamente gestito da Fastweb che, si legge in una nota, “si porrà come singolo interlocutore di riferimento per tutti i bisogni di telecomunicazioni dei propri clienti (telefonia fissa, internet, tv, telefonia mobile)”.
Da parte sua 3 Italia, impegnata in analoghi negoziati con altri MVNO, ci tiene a sottolineare che il proprio modello wholesale, ovvero i propri rapporti di “vendita” con i MVNO, sono del tutto diversi “da quelli fino ad oggi visti in Italia”, in particolare perché si basano “sul concetto di bundle di servizi (voce, messaggi, dati). Questo pacchetto di servizi viene “customizzato” (personalizzato) in base alle esigenze del cliente”. Affermazioni che servono a rafforzare l’idea che Fastweb si appresti a diventare un operatore a tutto tondo dotato di un elevato grado di indipendenza, sebbene inevitabilmente legato, tecnicamente e architetturalmente, alle scelte della rete di 3 Italia.
La fibrillazione che sembra aver colpito alcuni utenti Fastweb già nella prima serata di ieri a ridosso dell’annuncio rimane peraltro di difficile comprensione. L’accordo stretto ieri è infatti solo il primo passo di un percorso che non consentirà a Fastweb di proporsi a tutti gli effetti come operatore mobile virtuale prima della seconda metà del 2008 . Un periodo di tempo lungo in cui molte cose possono accadere sia sul fronte della connettività che della telefonia vera e propria. Considerazioni che però ieri non hanno avuto molto spazio vista anche la caratura delle due imprese: che le aspettative fossero incandescenti lo si è capito subito peraltro dalla Borsa, dove il titolo di Fastweb è cresciuto con percentuali che l’azienda da qualche tempo faticava a toccare.
Comprensibile in questo quadro anche la soddisfazione dichiarata da Stefano Parisi , amministratore delegato di Fastweb, secondo cui l’accordo “si basa su condizioni tecnologiche ed economiche ottimali”. A suo dire “grazie all’intelligenza della rete fissa di nuova generazione di Fastweb, che ha già in sé le funzionalità necessarie per la gestione dei servizi anche in mobilità, gli investimenti che dovremo affrontare per lo sviluppo dell’operatore virtuale sono limitati”.