Fedora Linux, una delle distribuzioni Linux che più pone enfasi sull’innovazione e sull’adozione di tecnologie software sempre recenti, potrebbe presto dire addio all’architettura 32-bit i686, introdotta da Intel con il Pentium Pro. Una nuova proposta, attualmente in discussione, prevede infatti la rimozione del supporto multilib sui sistemi x86_64 e l’interruzione della creazione di pacchetti i686 a partire da Fedora Linux 44, futura versione attesa per metà aprile 2026. Un cambiamento punta chiaramente a semplificare la manutenzione e ottimizzare le risorse.
Fedora Linux 44 si prepara a dire addio al supporto per la vecchia architettura Intel i686
L’eliminazione del supporto 32-bit, che culminerà in Fedora Linux 44, è in realtà già iniziata anni fa: a partire da Fedora 31, uscito nel 2019, è infatti stata sospesa la distribuzione di kernel e immagini di installazione in versione i686, pur mantenendo la creazione di pacchetti i686 per applicazioni 32-bit su sistemi 64-bit tramite multilib. Successivamente, da Fedora 37 del 2022, era stata introdotta la possibilità per i manutentori di abbandonare i pacchetti i686 non essenziali, liberando risorse per architetture più moderne.
La proposta che riguarda Fedora Linux 44 segna quindi il passo finale, segnando la fine definitiva del supporto per questa architettura. La transizione sarà graduale e strutturata in due fasi: la rimozione del multilib è progettata per essere reversibile in caso di problemi, mentre l’interruzione dei build i686 sarà più definitiva, richiedendo un ripristino completo dell’architettura in caso di necessità.
La decisione di abbandonare l’architettura i686 a 32-bit da Fedora Linux 44 risponde a esigenze pratiche, come la riduzione del carico di manutenzione e la liberezione di risorse sulle macchine di compilazione, accelerando la produzione di pacchetti x86_64.
L’abbandono del supporto per la vecchia architettura Intel porterà anche a miglioramenti per gli utenti, con repository più leggeri che permetteranno operazioni più rapide per il gestore di pacchetti, come la risoluzione delle dipendenze e gli aggiornamenti.
Nonostante si tratti di un’architettura ormai abbastanza datata e inutilizzata, l’abbandono di i686 in Fedora Linux 44 potrebbe comportare alcune difficoltà a chi, ancora oggi, fa ancora uso di sotware vecchio. Chi esegue infatti vecchie applicazioni per versioni Windows a 32-bit, attraverso emulatori come Wine o Bottles, dovrà adottare la configurazione “new WoW64” per mantenere la compatibilità. Alcuni prefix Wine esistenti potrebbero anche richiedere una ricreazione.
Come tuttavia specificato inizialmente, la proposta è ancora in fase di discussione e può essere consultata qui.