Fisco: così lo Stato spenderà le tue imposte

Fisco: così lo Stato spenderà le tue imposte

Accedendo all'Area Riservata del sito dell'Agenzia delle Entrate puoi sapere come lo Stato spende il denaro della tua Dichiarazione dei Redditi.
Fisco: così lo Stato spenderà le tue imposte
Accedendo all'Area Riservata del sito dell'Agenzia delle Entrate puoi sapere come lo Stato spende il denaro della tua Dichiarazione dei Redditi.

Dalla giornata di ieri è possibile visualizzare sul sito dell’Agenzia delle Entrate la propria Dichiarazione dei Redditi 2021 precompilata, opzione utile per quanti intendono portare a compimento il proprio modello 730 in autonomia con una semplice verifica dei dati confluiti. Da quest’anno, però, il Fisco mette a disposizione anche un piccolo servizio aggiuntivo, di grande utilità per prendere consapevolezza del modo in cui i propri denari saranno utilizzati dallo Stato una volta raccolti.

Come vengono spese le tue imposte: puoi saperlo online

Per accedere a queste informazioni è sufficiente entrare nell’Area Riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate, ove è possibile attingere a tutte le proprie posizioni rispetto al Fisco italiano. Tra le opzioni disponibili quest’anno v’è anche il “quadro riassuntivo della destinazione delle imposte relative alla tua dichiarazione redditi persone fisiche“. Il computo è disposto attraverso una suddivisione delle imposte sulle varie voci in cui è stato formalmente diviso il bilancio dello Stato:

  • Previdenza e assistenza (Protezione sociale)
  • Sanità
  • Istruzione
  • Interessi su debito pubblico
  • Servizi Generali delle Pubbliche Amministrazioni
  • Difesa, Ordine pubblico e sicurezza
  • Economia e lavoro (comunicazioni, agricoltura, att.manufatturiere)
  • Trasporti
  • Contributo Bilancio UE
  • Protezione dell’ambiente
  • Cultura e sport
  • Abitazioni e assetto del territorio

La risultante grafica (utile a dare un senso di proporzionalità tra le varie voci) è la seguente:

Così lo Stato usa i proventi dalle imposte

Nel totale delle imposte, oltre all’IRPEF, sono ricomprese – se dovute – anche quelle relative alle addizionali regionale e comunale all’IRPEF, alla cedolare secca sulle locazioni, al contributo di solidarietà, all’acconto per somme assoggettate a tassazione separata, all’imposta sostitutiva sui premi di risultato, all’imposta sostitutiva per il regime di vantaggio e per il regime forfetario. La destinazione delle imposte è stata predisposta sulla base dei dati analitici della spesa pubblica elaborati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Il 21,1% del totale è investito dallo Stato sulla voce “Previdenza e assistenza“, quota che scende al 19,16% per la “Sanità” e all’11,16% per il capitolo “Istruzione“. Il vero colpo al cuore è quel 10% speso in “Interessi sul debito pubblico“, il che ben esplica il peso che grava sulla nostra tassazione per ripagare i soli interessi del debito accumulato nei decenni passati (ed andato ulteriormente a crescere in modo sostanziale nei mesi della pandemia). La dimensione dello spread ed i tassi pagati per l’indebitamento pesano specificatamente su questa voce, ampliando il quantitativo che lo Stato dovrà esigere per poter ripianare questa emorragia di denari sempre più consistente e difficilmente arrestabile.

Il grafico offerto dall’Agenzia delle Entrate è utile a comprendere quanto importante sia spendere bene il denaro pubblico e quanto gravi siano i suoi sprechi nel rispetto delle finanze dei singoli. La quantificazione delle singole voci è un modo per inculcare nei cittadini un maggior senso civile, aspetto che in molti casi sfugge alle statistiche, ma che molto incide su imposte, spesa pubblica e senso etico della cittadinanza nei confronti della collettività.

Per accedere al grafico ed alle proprie singole quantificazioni occorre accedere all’Area Riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate attraverso login con SPID, CIE o Carta Nazionale dei Servizi.

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Pubblicato il
11 mag 2021
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