Nella definizione di quello che può essere riassunto come un nuovo piano industriale, Ford ha deciso di fare il suo ingresso nel business dei data center. In che modo? Attraverso la fornitura delle batterie necessarie per alimentare i server. Nel dettaglio, in questo settore le unità sono utilizzate soprattutto come elementi pronti a entrare in azione in caso di blackout, nei sistemi di backup, per garantire la continuità operativa dell’infrastruttura.
Le batterie di Ford per i data center e l’AI
È lì che c’è una forte domanda, innescata dall’esigenza di supportare la crescita dei servizi legati all’intelligenza artificiale, la stessa che sta svuotando il mercato di moduli RAM e SSD. L’azienda ha dunque trovato la soluzione a quello che avrebbe altrimenti costituito un problema sul lungo termine: una capacità produttiva superiore a quelle che sono le sue attuali esigenze.

Gli impianti di Ford in Kentucky e Michigan sono in grado di assemblare batterie per un totale di 20 GWh annui, ma le vendite delle auto elettriche di grandi dimensioni (come nel caso del modello F-150) non si sono rivelate all’altezza delle aspettative. Il surplus sarà destinato ai data center, mediante una parziale riorganizzazione delle linee e un investimento quantificato in due miliardi di dollari nei prossimi due anni.
Le prime unità saranno consegnate nel 2027. Attraverso lo stesso business, il gruppo punta a fornire moduli per supportare la rete elettrica, vale a dire i sistemi di storage dell’energia destinata poi alla distribuzione.
L’impatto delle nuove regole sulla privacy
A proposito di intelligenza artificiale, lo stesso comunicato che annuncia l’iniziativa fa cenno alla tecnologia, ma per questioni del tutto differenti. Lo riportiamo di seguito, cita anche la privacy (Credit è la divisione dedicata ai servizi finanziari).
Ford e Ford Credit potrebbero essere influenzate dal continuo sviluppo di leggi e normative più rigorose in materia di privacy, utilizzo dei dati, protezione dei dati, accesso ai dati e intelligenza artificiale, nonché dalle crescenti aspettative dei consumatori di salvaguardare le proprie informazioni personali.