Un attacco ai palazzi della politica francese lanciato dal governo statunitense a mezzo malware: è l’ accusa lanciata da una rivista d’Oltralpe nei confronti di Washington, sospettata di aver attentato per via informatica all’Eliseo nelle ultime settimane della presidenza di Nicolas Sarkozy.
L’Express racconta che un’agenzia specializzata in spionaggio informatico avrebbe rilevato Flame nei computer dell’Eliseo , attacco successivamente confermato dagli uffici di Parigi.
Da parte sua, il governo statunitense “nega categoricamente” le accuse secondo cui un team di hacker governativi avrebbe utilizzato il noto malware Flame per entrare in possesso di informazioni confidenziali e dati sensibili.
Il cyberattacco sarebbe avvenuto nel maggio scorso, negli ultimi giorni della campagna elettorale per le elezioni presidenziali, attraverso il lancio di una pagina Web fake dell’ufficio presidenziale dell’Eliseo, che avrebbe permesso agli autori dell’imboscata di entrare in possesso delle password di accesso appartenenti agli impiegati del palazzo presidenziale di Parigi.
L’infezione si sarebbe propagata in tutti i PC appartenenti allo staff di Sarkozy e sarebbe arrivata fino a Xavier Musca, capo dello squadra presidenziale. Il Presidente sarebbe rimasto indenne in quanto privo di un computer personale.
Cristina Sciannamblo