Freedom House, istruzioni anticensura

Freedom House, istruzioni anticensura

L'organizzazione pubblica una ricerca che analizza gli strumenti di aggiramento delle limitazioni governative. Uno studio e un aiuto fattuale a chi non è libero di navigare, secondo gli autori. Ma le critiche non mancano
L'organizzazione pubblica una ricerca che analizza gli strumenti di aggiramento delle limitazioni governative. Uno studio e un aiuto fattuale a chi non è libero di navigare, secondo gli autori. Ma le critiche non mancano

Balzare oltre il firewall: una ricognizione degli strumenti di elusione della censura è il titolo di un report realizzato da Freedom House allo scopo di aiutare gli utenti nella comprensione, valutazione e selezione degli strumenti utili a garantire sicurezza, privacy, anonimato in Rete e, ancora più importante, riuscire ad aggirare la censura su Internet.

“La censura su Internet ha lanciato una larga e crescente sfida alla libertà di espressione online in tutto il mondo. Molti paesi filtrano i contenuti online per frenare la capacità dei cittadini di accedere e condividere le informazioni. Nell’affrontare tale sfida, gli strumenti di circonvenzione sono cruciali nello scavalcare le restrizioni su Internet e, dunque, proteggere la libertà di espressione online”, si legge nel prologo dell’indagine condotta da un gruppo di ricercatori e operatori del settore: Cormac Callanan, Hein Dries-Ziekenheiner, Alberto Escudero-Pascual e Robert Guerra.

Il documento si compone di un parte analitica volta a illustrare la questione e a valutare le diverse tecniche di aggiramento, e di una seconda parte dedicata alla presentazione dei risultati di un sondaggio condotto in alcuni paesi chiave: Cina, Azerbaijan, Myanmar e Iran. La metodologia adottata consta di una valutazione tecnica degli strumenti supportata dai sondaggi.

Secondo Cormac Callanan, uno degli autori della ricerca e capo dell’azienda irlandese Aconite Internet Solutions , bisogna utilizzare una certa prudenza quando si maneggiano le tecnologie per aggirare la censura. “La circonvenzione non è la sicurezza” dice Callanan. “Sicurezza, anonimato e privacy sono temi importanti e hanno bisogno di essere affontati. Per gli utilizzatori finali possiamo solo ripetere che la sicurezza è qualcosa di più che uno strumento di aggiramento. Diventa uno stile di vita”.

Secondo la ricerca, gli utenti affermano di preferire un accesso a Internet veloce piuttosto che sicuro , dato di cui Callanan si dice stupito, aggiungendo tuttavia che chi vive in zone soggette a forte controllo comprende meglio il contesto e le conseguenze da esso generate.

Per Robert Guerra, direttore del progetto “Internet Freedom” di Freedom House, la missione degli attivisti non è soltanto quella di approntare software di aggiramento, bensì quella di “depoliticizzare” gli strumenti anziché renderli popolari.

Entrando nei termini del documento, emerge che strumenti come Freegate , Ultra Surf o anche Google Reader Cache siano i migliori strumenti che permettono ai netizen di scavalcare le barriere dei governi e rimanere connessi. Molte di queste tecnologie offrono codici di cifratura ma, generalmente, non sono predisposte a nascondere la navigazione una volta che le misure di protezione personali sono state violate.

Non tutti sono convinti della validità scientifica dei dati prodotti dal report di Freedom House. Jacob Appelbaum, per molto tempo sviluppatore di Tor Project e conoscitore degli strumenti di aggiramento, esprime forti perplessità in merito alla ricerca, in particolare circa le metodologie e le conclusioni finali.

“Il report nella sua forma attuale potrebbe essere pericoloso per gli utenti che si propone di aiutare” afferma Appelbaum, il quale sostiene che le motodologie adottate risultano essere prive di rigore e le informazioni finali disconnesse dal linguaggio usato dalla comunità di esperti. La critica riposa, essenzialmente, su un assunto di fondo: la struttura del report è di natura non tecnica mentre il territorio che vuole attraversare è del tutto tecnico.

Cristina Sciannamblo

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Pubblicato il
19 apr 2011
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