Gaia-X: progetto cloud troppo ambizioso?

Gaia-X: progetto cloud troppo ambizioso?

Il progetto del cloud europeo, denominato Gala-X, ha subito un deciso rallentamento a causa del disaccordo tra i membri dell'associazione.
Gaia-X: progetto cloud troppo ambizioso?
Il progetto del cloud europeo, denominato Gala-X, ha subito un deciso rallentamento a causa del disaccordo tra i membri dell'associazione.

Oltre un anno fa, Francia e Germania hanno annunciato il progetto Gaia-X, una piattaforma che permette di unire diversi servizi cloud e di scambiare i dati in un ambiente sicuro, evitando l’uso delle soluzioni offerte dalle aziende leader del settore, tra cui Amazon, Microsoft e Google. Ma l’obiettivo di creare un cloud europeo, e quindi raggiungere la cosiddetta sovranità digitale, potrebbe naufragare a causa di numerose difficoltà.

Gaia-X: cloud europeo troppo ambizioso?

Diversi funzionari governativi e rappresentanti dell’industria hanno confermato che lo sviluppo di Gaia-X è stato rallentato da lotte interne tra i membri dell’associazione, disaccordi sugli obiettivi e una struttura burocratica che rallenta le decisioni. Inizialmente sembrava proseguire tutto secondo i piani: dai 22 membri fondatori si è arrivati ad oltre 300, sono stati lanciati vari hub nazionali e avviata la scrittura delle regole tecniche.

Ora la roadmap non viene più rispettata ed è più difficile raggiungere un accordo tra i vari membri. Nel frattempo, Amazon, Microsoft e Google continuano ad incrementare il loro market share (69% circa), mentre il provider cloud europeo più grande (Deutsche Telekom) possiede una quota di mercato del 2%.

Se non verrà trovata una soluzione, l’obiettivo della sovranità digitale nel settore cloud rimarrà un miraggio. Inoltre, tra i membri dell’associazione ci sono alcune aziende leader del mercato, come Microsoft, Oracle e Alibaba, che potrebbero influenzare le decisioni a loro vantaggio. Non hanno diritto di voto, ma fanno parte dei gruppi di lavoro. L’azienda di Redmond, una delle più attive in queste attività, ha dichiarato che le scelte finali saranno sempre dell’Europa.

Un altro problema da risolvere riguarda la conservazione dei dati. La nuova policy doveva essere annunciata a settembre, ma non è stato trovato un accordo sulla possibilità per i clienti dei servizi di Gaia-X di richiedere che i propri dati vengano archiviati ed elaborati in Europa. Qualche novità sul progetto verrà sicuramente comunicata durante il summit previsto per il 18-19 novembre.

Fonte: Politico
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Pubblicato il
1 nov 2021
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