Galaxy 5000, l'UPS per le PMI

Galaxy 5000, l'UPS per le PMI

Gruppo di continuità potente e con risparmio energetico
Gruppo di continuità potente e con risparmio energetico


Agrate ? MGE UP Systems annuncia la commercializzazione del suo nuovo modello UPS Galaxy 5000 dedicato all’ambito industriale.

Gli UPS, ovvero i dispositivi capaci di provvedere all’alimentazione dei PC nel caso di black-out elettrici improvvisi, sono diventati sempre più presenti nelle abitazioni, negli uffici e nelle aziende e hanno raccolto nuove funzioni con il passar del tempo. Una delle più apprezzate è quella di riuscire a fornire una tensione ottimale senza sbalzi che, in alcuni casi, possono provocare danneggiamenti alle apparecchiature collegate alla rete elettrica.

Galaxy 5000 è l’ultimogenito di sei generazioni di gruppi di continuità trifase e porta con se la tradizione dei suoi predecessori. È dotato di un’architettura a doppia conversione on-line con tecnologia inverter SixPack IGBT che riesce ad assicurare una distorsione massima nell’ordine del 2% a frequenza variabile. Una percentuale di distorsione così bassa è dovuta agli inverter posizionati sia all’ingresso che all’uscita dell’UPS. In questo modo la corrente fornita al dispositivo e dal dispositivo risulta priva di qualsiasi sorta di instabilità.

Le prestazioni del Galaxy 5000 sono altamente scalabili . Infatti, si può adattare a diverse modalità di applicazione e la sua potenza erogata può essere aumentata fino a sei volte tanto. Può essere utilizzato anche insieme agli STS, i sistemi di trasferimento delle sorgenti per creare una ridondanza di fornitura elettrica. L’autonomia del Galaxy 5000 varia dai 5 minuti fino ad 8 ore a seconda delle necessità richieste. Inoltre, stando ai dati forniti dall’azienda, il nuovo gruppo di continuità, grazie al suo alto rendimento, è capace di far risparmiare notevolmente ogni anno.

La nuova gamma di UPS Galaxy 5000, che sostituisce la vecchia Galaxy PW, sarà disponibile entro il prossimo gennaio con sette tipi di potenze diverse: 20, 30, 40, 60, 80, 100 ed infine 120 kVA.

Dario Panzeri

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Pubblicato il
20 dic 2005
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