Galaxy, Samsung lo fa Mega

Galaxy, Samsung lo fa Mega

La casa coreana annuncia due nuovi prodotti della premiata serie di gadget mobile, due terminali che arricchiscono l'offerta e riducono ulteriormente il confine fra smartphone e tablet
La casa coreana annuncia due nuovi prodotti della premiata serie di gadget mobile, due terminali che arricchiscono l'offerta e riducono ulteriormente il confine fra smartphone e tablet

Samsung è più che mai convinta del fatto che di Galaxy non ce n’è mai abbastanza, e nell’imminente futuro il colosso sudcoreano farà sbarcare sul mercato due nuovi esemplari della premiata serie di gadget mobile che per l’occasione si fregeranno del nuovo brand “Mega”.

La nuova aggiunta alla famiglia GALAXY, spiega Samsung, è pensata per combinare “la portabilità e la convenienza di uno smartphone con la potenza, le funzionalità multitasking e la superficie di visione estesa di un tablet”. In concreto, la linea Mega includerà un gadget con schermo da 5,8 pollici e uno da 6,3 pollici.

Mega 5,8

Con Mega Samsung ridefinisce ulteriormente la già ondivaga categorie di dispositivi “phablet”, un ibrido a cui evidentemente gli utenti rispondono con favore: il Galaxy Mega da 5,8″ pollici è dotato di una CPU ARM dual-core da 1,4GHz e connessione mobile HSPA+, mentre quello da 6,3″ può vantare un processore dual-core a 1,7GHz, schermo a 720p (HD) e connettività di nuova generazione (LTE) fino a 100 Mbps in download.

La dotazione comune a entrambe i “phablet” comprende il sistema operativo Android Jelly Bean (4.2), fotocamera anteriore da 8 Megapixel e posteriore da 1,9 Megapixel, storage interno variabile da 8 Gigabyte a 64 GB (16 GB per il modello più piccolo), interfaccia Touchwiz UI esclusiva di Samsung.

Samsung dice di essere ben felice di “fornire una ulteriore scelta agli stili di vita variabili” dei suoi consumatori, e garantisce altresì funzionalità “di alta qualità” già presenti nella serie di gadget Galaxy. I due phablet Mega verranno resi disponibili a partire da maggio in Europa a un prezzo ancora ignoto.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
11 apr 2013
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