Gaming su Windows 11, Microsoft svela i requisiti ufficiali

Gaming su Windows 11, Microsoft svela i requisiti ufficiali

Microsoft pubblica i requisiti hardware ufficiali per Windows 11, con dettagli su CPU, GPU, RAM e storage, e una guida completa al gaming.
Gaming su Windows 11, Microsoft svela i requisiti ufficiali
Microsoft pubblica i requisiti hardware ufficiali per Windows 11, con dettagli su CPU, GPU, RAM e storage, e una guida completa al gaming.

Microsoft ha pubblicato una guida dettagliata sui requisiti hardware per giocare su Windows 11. Non è la prima volta che dispensa consigli ai gamer, ma stavolta ha fatto le cose per bene. Ha fornito indicazioni su processori, schede grafiche, RAM, storage, monitor.

L’obiettivo è aiutare chi vuole giocare decentemente senza passare ore a studiare benchmark o farsi consigliare da quel cugino “esperto” che poi tanto esperto non è. La guida divide tutto in tre fasce: entry-level (1080p con impostazioni medie), fascia media (1440p con impostazioni alte) e fascia alta/4K. Più chiaro di così!

Microsoft svela le specifiche ideali per giocare a 1080p, 1440p e 4K su Windows 11

Per il gaming entry-level Microsoft consiglia almeno un processore quad-core moderno come AMD Ryzen 5 5600 o Intel Core i5-12400, più una NVIDIA GTX 1660 Super o AMD Radeon RX 6600. È la base che fa girare praticamente tutto quello che è uscito negli ultimi anni senza troppi compromessi.

Per la fascia media Microsoft consiglia CPU da 6 core o superiori come AMD Ryzen 5 7600 o Intel Core i5-13600K, accompagnate da GPU tipo NVIDIA RTX 3060 Ti/4060 Ti o AMD Radeon RX 6700 XT. È la configurazione per chi vuole vedere i giochi come sono stati pensati.

E poi c’è il gaming di fascia alta/4K, dove servono CPU da 8 core o più come AMD Ryzen 7 7800X3D o Intel Core i7-13700K, e GPU mostruose tipo NVIDIA RTX 4080 o AMD Radeon RX 7900 XTX.

L’errore di Microsoft sulle CPU

Microsoft ha fatto un lavoro decente con i consigli sulle GPU, ma ha commesso un errore classico con le CPU. L’azienda suggerisce processori più potenti per risoluzioni più alte, quando in realtà funziona esattamente al contrario. Più alta è la risoluzione, più lavoro deve fare la GPU e quindi la CPU ha effettivamente più tempo per completare i suoi calcoli. È come se la scheda grafica diventasse il collo di bottiglia, lasciando al processore tutto il tempo del mondo.

Al contrario, a risoluzioni basse come 1080p, la GPU sforna frame così velocemente che la CPU deve correre come un pazzo per starle dietro. È per questo che a volte si vedono PC con GPU mostruose che fanno meno fps a 1080p di quanto ci si aspetterebbe, perché il processore non riesce a tenere il passo.

Microsoft avrebbe dovuto spiegare che se si gioca principalmente a 4K, si può risparmiare un po’ sulla CPU e investire tutto sulla GPU. Se invece si gioca a 1080p con monitor ad alta frequenza (144 Hz o più), allora sì che serve una CPU potente.

La modalità Gaming di Windows 11

Microsoft sottolinea l’importanza della modalità Gaming di Windows 11, che assegna automaticamente priorità alle attività di gioco e riduce l’attività in background. L’impatto reale tuttavia, dipende da quanto è stato già ottimizzato il sistema e da cosa si stava facendo mentre si giocava.

Per dire, chi ha 47 schede di Chrome aperte, Spotify, Discord, tre programmi di editing video e il client torrent mentre si gioca, allora sì, la modalità Gaming potrebbe fare una differenza notevole. Se invece si ha già un sistema pulito senza troppa roba in background, l’effetto sarà più marginale. Non è magia, è solo gestione intelligente delle risorse. Ma è comunque una funzione che vale la pena attivare, male non fa.

Il consiglio d’oro: non comprare più di quello che si può vedere

Microsoft ha inserito un suggerimento tanto ovvio quanto spesso ignorato: non ha senso spendere un sacco di soldi per una configurazione che fa 240 fps se il monitor supporta solo 144 Hz. I frame extra oltre la frequenza di aggiornamento del monitor vengono letteralmente sprecati.

Un altro consiglio pratico riguarda la gestione dei cavi dentro il case. Sembra banale, ma cavi ordinati migliorano il flusso d’aria, che migliora le temperature, che migliorano le prestazioni e la longevità dei componenti.

L’importanza del Monitor

Microsoft dedica una sezione ai monitor, spiegando cosa guardare al momento dell’acquisto. La frequenza di aggiornamento (Hz) indica quante volte lo schermo si aggiorna al secondo. 144 Hz è diventato lo standard per il gaming decente, mentre 165-240 Hz è territorio degli sparatutto super-competitivi.

Il tempo di risposta (ms) misura quanto velocemente un pixel cambia colore. 1-3 ms è ideale per i giochi, perché riduce ghosting e motion blur, quegli effetti fastidiosi dove si vedono scie dietro gli oggetti in movimento veloce. È particolarmente importante negli FPS dove si deve mirare con precisione.

Poi ci sono i tipi di pannello. IPS offre colori accurati e angoli di visione ampi. VA ha contrasto migliore e neri più profondi ma tempi di risposta leggermente più lenti. OLED è il top assoluto con neri veri e contrasto superbo, ma costa un occhio della testa e c’è sempre il rischio burn-in se si lasciano immagini statiche sullo schermo troppo a lungo.

Microsoft stranamente non menziona la sincronizzazione adattiva (G-Sync per NVIDIA, FreeSync per AMD), che è probabilmente una delle funzioni più importanti per il gaming moderno. Sincronizza la frequenza di aggiornamento del monitor con i frame che arrivano dalla GPU, eliminando screen tearing e stuttering.

RAM e storage

Microsoft dice che 16 GB di RAM dovrebbero essere sufficienti per la maggior parte dei giochi, mentre 32 GB sono ideali per giocatori esigenti. È un consiglio che nel 2026 sa già di vecchio. Molti giochi moderni richiedono già 16 GB come raccomandato, non come minimo.

Il problema è che, come Microsoft stessa nota, i prezzi della memoria sono schizzati alle stelle. Il boom dell’intelligenza artificiale che sta spingendo i produttori a concentrarsi su HBM per data center, quindi la RAM consumer sta diventando sempre più costosa. Quindi 32 GB, pur essendo la scelta migliore, potrebbe non essere un’opzione accessibili a molti.

Per lo storage, Microsoft suggerisce un SSD da 1 TB se si vuole mantenere una vasta libreria di giochi. In realtà, visti i giochi moderni che pesano 100-150 GB l’uno, 1 TB è il minimo sindacale. Non è una vasta libreria, ma è sempre una questione di budget a disposizione.

La funzione DirectStorage

Microsoft menziona DirectStorage, una tecnologia che permette alla GPU di caricare dati direttamente dall’SSD NVMe senza passare dalla CPU, che riduce drasticamente i tempi di caricamento e rende le transizioni fluide.

Attualmente sono ancora relativamente pochi i titoli che sfruttano DirectStorage, ma il numero sta crescendo. Per sfruttare DirectStorage serve un SSD NVMe, non basta un SATA SSD, e ovviamente un gioco che lo supporti. È un investimento che ha senso fare oggi perché sempre più giochi lo integreranno nei prossimi anni.

Nel complesso, la guida di Microsoft non è perfetta, ma è un buon punto di partenza per chi vuole assemblare o comprare un PC da gaming. L’importante è non prenderla come vangelo assoluto.

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Pubblicato il
15 dic 2025
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