Gates contro il Bitcoin: consuma troppa energia

Gates contro il Bitcoin: consuma troppa energia

Bill Gates torna ad esprimere sfiducia sul profilo energetico del sistema Bitcoin mentre l'economista Nouriel Roubini prevede l'esplosione della bolla.
Gates contro il Bitcoin: consuma troppa energia
Bill Gates torna ad esprimere sfiducia sul profilo energetico del sistema Bitcoin mentre l'economista Nouriel Roubini prevede l'esplosione della bolla.

Bill Gates si scaglia ancora una volta contro il mondo dei Bitcoin. Lo fa in modo velato, ma deciso, bocciandone l’assunto principale basato sul mining e su scambi che determinano consumi elettrici eccessivi. Una critica che corrode le basi stesse della criptovaluta, insomma: in un mondo che vuol professarsi sostenibile, insomma, non c’è spazio per il Bitcoin.

Come reagisce la quotazione? Per il momento ignora sostanzialmente le parole di Gates, non certo nuovo a queste invettive. Già nel recente passato, infatti, il fondatore di Microsoft aveva spiegato di non voler investire nei Bitcoin e di non credere in questo tipo di prospettiva per l’economia. Una speculazione che non gli interessa, insomma, ma al tempo stesso anche una speculazione che ritiene lesiva a livello sociale. Può una moneta avere costi di gestione in termini di consumi elettrici superiori a quelli di una grossa nazione? Può un sistema monetario basarsi su una dinamica anti-economica?

Bitcoin, le ragioni dello scetticismo

Parlando in una intervista su Clubhouse con alcuni giornalisti, Gates ha ricordato che “Bitcoin usa più elettricità per singola transazione di qualsiasi altro metodo conosciuto“. Insomma: “non è una gran cosa per il clima“. Ma il ragionamento è più profondo di una semplice bocciatura: secondo Gates se tutta l’energia disponibile fosse rinnovabile, allora non sarebbe un problema utilizzare il Bitcoin: siccome così non è, però, il consumo di energia (ad oggi un risorsa sempre più scarsa) si tramuta automaticamente in atto violento nei confronti del clima.

Più secco il giudizio dell’economista Nouriel Roubini: il castello di carte del Bitcoin potrebbe presto cadere e la bolla potrebbe rapidamente esplodere nel caso in cui nuove tassazioni in difesa del clima dovessero trovare strada a livello internazionale. A quel punto il costo del sistema Bitcoin sarebbe insostenibile e diventerebbe chiaro un nuovo trend deflattivo che cambierebbe completamente l’orizzonte sulle criptovalute. Roubini “la tocca piano”, insomma, ben più di quanto non lo abbia fatto Gates. Il partito degli scettici (Janet Yellen e Mario Draghi tra questi) sembra farsi forza su argomentazioni sempre più incisive, ma per ora il valore del Bitcoin bada al sodo: +18% in una settimana, +453% in sei mesi, +1075% in un anno.

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Pubblicato il
12 mar 2021
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