Il codice della versione beta v2025.11.29.2 di Google Play Libri contiene indizi chiari: presto apparirà un pulsante “Chiedi a Gemini” ogni volta che si seleziona una parola o un paragrafo mentre si legge. L’idea in sé non è malvagia. Anzi, potrebbe essere utile in certi contesti.
Pulsante “Chiedi a Gemini” in arrivo su Google Play Libri
Attualmente, quando si seleziona una parola nell’app Play Libri, appare un pulsante “Definisci” che mostra la definizione del dizionario. Il nuovo pulsante “Chiedi a Gemini” coesisterà con questa opzione, ma con una differenza importante, funzionerà anche quando si seleziona paragrafi interi o più parole insieme.
Quindi mentre il dizionario dice cosa significa una determinata parola, Gemini potrebbe spiegare l’intero paragrafo in cui quella parola appare, scomporlo in termini più semplici, generare un riassunto, fornire contesto storico o fatti reali collegati al testo. L’approccio è interessante.
Il codice scoperto nella beta non mente. Gli sviluppatori di Android Authority sono riusciti ad abilitare il pulsante, e ora sappiamo esattamente dove apparirà nel menu di selezione. Quello che ancora non funziona è il pulsante stesso, quindi per ora è solo una promessa.
Cosa potrebbe fare Gemini
Anche se il pulsante non è ancora operativo, è facile immaginare gli usi pratici. Ad esempio, se si sta leggendo un romanzo storico e non si capisce un riferimento a eventi reali, basta evidenziare il paragrafo, chiedere a Gemini, e ricevere un mini-saggio sul contesto storico. Si sta studiando un testo accademico pieno di gergo tecnico incomprensibile? Gemini potrebbe tradurre in linguaggio in un linguaggio più semplice.
Dall’altro lato, c’è il rischio di trasformare la lettura in un’esperienza costantemente mediata dall’intelligenza artificiale, dove si preme semplicemente un pulsante, invece di sforzarsi di capire un testo complesso. Senz’altro è comodo, ma il rischio è di impigrirsi e uccidere la propria capacità di lettura critica.
Gemini ovunque, la strategia di di Google
Questa integrazione è solo l’ultimo tassello della strategia di Google per infilare Gemini in ogni singolo prodotto. L’assistente AI è partito in sordina, ma negli ultimi mesi è diventato davvero utile e non solo tecnicamente interessante. L’accoglienza dei consumatori, stando a Big G, è stata positiva. Il ragionamento dopotutto non fa una piega: se funziona bene, perché non integrarlo ovunque?