Google ha comunicato che Gemini sarà accessibile anche ai minori di 13 anni. Potranno utilizzare il chatbot solo con il consenso dei genitori tramite Family Link, il servizio di controllo parentale. Nonostante ciò rimangono dubbi sull’efficacia delle protezioni e soprattutto sulla qualità delle risposte. All’inizio di aprile erano stati scoperti riferimenti a “Gemini for kids” nel codice dell’app Android.
Troppi rischi per i minori
L’età minima per creare un account Google negli Stati Uniti e in molti paesi è 13 anni (in Italia è 14 anni). Solo i genitori possono creare un account per i figli indicando nome, data di nascita e indirizzo email. Il servizio Family Link consente anche di gestire le attività, tra cui il download delle app dal Play Store.
Google ha iniziato ad inviare un’email ai genitori che usano Family Link per informarli dell’arrivo di Gemini. Dalla prossima settimana, il chatbot potrà essere utilizzato anche dai minori di 13 anni. Nell’email viene evidenziato che Gemini potrebbe rispondere in modo sbagliato. I genitori devono quindi seguire i figli, ricordargli che Gemini non è umano e che non devono inserire informazioni sensibili o personali.
Google ha implementato vari filtri per evitare la generazione di contenuti inappropriati, ma l’azienda californiana avvisa i genitori che i figli potrebbero imbattersi in contenuti che non dovrebbero vedere. Fortunatamente sarà possibile bloccare l’accesso a Gemini. Google sottolinea che i dati dei minori non verranno usati per l’addestramento dei modelli AI.
Purtroppo non esistono soluzioni efficaci per la verifica dell’età, quindi è possibile inserire qualsiasi data di nascita. Senza una rigida supervisione dei genitori, i minorenni possono accedere a contenuti peggiori di Gemini, molti dei quali sono pubblicati sui social network.