Continuano le correzioni di Bitcoin che, da inizio anno, ha subito forti cali nella sua quotazione. Sono in molti a credere che il sentiment positivo, unito all’acquisto costante della crypto da parte degli investitori al dettaglio, alimenterà un trend rialzista. Tuttavia, c’è chi invece pensa e prevede il contrario. Infatti, proprio Goldman Sachs, una delle più grandi banche d’affari del mondo, è dell’idea che l’adozione tradizionale non sarà sufficiente a far aumentare il prezzo di Bitcoin.
Goldman Sachs e gli investitori al dettaglio di Bitcoin
In sostanza, secondo Zach Pandl e Isabella Rosenberg, due analisti di Goldman Sachs, nonostante Bitcoin abbia acquistato una certa popolarità tra gli investitori, sembra ormai essere correlato con altri macro asset. Non solo, ma tale correlazione unita ai mercati finanziari fortemente tecnologici sta aumentando.
Tutto ciò anche se Bitcoin si è lasciata alle spalle un weekend pressoché negativo. Ne avevamo già parlato di come la regina delle criptovalute si sia dimostrata influenzabile dall’andamento dell’indice azionario statunitense S&P 500.
Il recente rapporto pubblicato da Goldman Sachs, giovedì 27 gennaio, mostra come il prezzo Bitcoin sia correlato positivamente con diversi titoli definiti “di frontiera“. A questi si possono aggiungere anche l’inflazione e prezzi del greggio. Allo stesso tempo però, è correlato negativamente con i tassi di interesse reali e il dollaro USA. Ecco cosa hanno scritto in merito i due analisti della banca d’affari americana:
L’adozione tradizionale può essere un’arma a doppio taglio. Sebbene possa aumentare le valutazioni, probabilmente aumenterà anche le correlazioni con altre variabili del mercato finanziario, riducendo il vantaggio di diversificazione della detenzione dell’asset class.
Quindi, Bitcoin pare che dovrà trovare altri supporti chiave per poter alzare la sua quotazione e, forse, secondo Goldman Sachs, potrebbero non bastare nemmeno quelli. Infatti, a infliggere ulteriori pene alla criptovaluta e incertezza agli investitori ci sono due nemici. Stiamo parlando della Federal Reserve e delle altre Banche Centrali che hanno come obiettivo quello di intensificare norme sempre più severe al settore crypto. Per questo Pandl e Rosenberg hanno affermato:
Nel tempo, l’ulteriore sviluppo della tecnologia blockchain, comprese le applicazioni nel metaverso, potrebbe fornire un vento favorevole alle valutazioni di alcune risorse digitali. Ma queste attività non saranno immuni dalle forze macroeconomiche, inclusa la stretta monetaria della banca centrale.