Secondo quanto dichiarato dal Financial Times, il CEO di Goldman Sachs e quello di FTX si sarebbero incontrati per valutare una possibile collaborazione. Le due società, guidate rispettivamente da David Solomon e Sam Bankman-Fried, sarebbero quindi in procinto di organizzare una joint ventures.
Goldman Sachs è una delle quattro Big Bank degli Stati Uniti d’America, mentre FTX è uno degli exchange più famosi nel settore crittografico. Memori degli ultimi passi innovativi dell’Istituto di Credito americano, si può già immaginare a quali risultati potrebbe portare questa possibile partnership.
Perciò si fa sempre più evidente il crescente interesse delle istituzioni finanziarie tradizionali verso il mondo delle criptovalute. E, come sappiamo bene, Goldman Sachs da questo punto di vista è una pioniera della criptosfera.
Cosa “bolle in pentola” tra le due società? Quali potrebbero essere gli obiettivi futuri dei due amministratori delegati dopo la recente discussione durante il loro incontro nei Caraibi? Qualcosa che può rispondere in parte a queste due domande è emerso dallo scambio di questi due colossi.
Goldman Sachs e FTX discutono sul loro futuro crittografico
Goldman Sachs e FTX si sono incontrati in un duplice scambio di idee, progetti futuri, ma non sono nemmeno mancati consigli “spensierati”. Solomon e Bankman-Fried hanno toccato diversi punti nevralgici legati agli investimenti, ma anche alla criptosfera e per finire non è mancano nemmeno il market making.
Insomma, il dialogo tra le due società, che è stato più che aperto, si spera possa definirsi anche costruttivo. Molti si aspettano novità interessanti da parte dei due colossi della finanza, sia da una lato che dall’altro.
Goldman Sachs ha parlato con FTX in merito ai prossimi investimenti futuri di finanziamento, consigliando l’exchange di assumere un ruolo in una potenziale offerta pubblica (IPO). Inoltre, sempre Solomon, ha toccato il tema della regolamentazione crittografica, fornendo alcuni suggerimenti a FTX che, lo scorso marzo, ha presentato una proposta alla Commodity Futures Trading Commission.
Come anticipato, il tema della conversazione è anche finito sulla collaborazione degli exchange di criptovalute in merito al market marking. Si tratta di una pratica che imposta i prezzi di acquisto e di vendita per determinati asset digitali così che possa essere facilitato lo scambio, fornendo anche liquidità.