Tra la miriade di annunci giunti dal keynote d’apertura dell’evento I/O 2025 c’è anche quello relativo a Google AI Ultra: è il nuovo piano dell’abbonamento One proposto al prezzo mensile di 274,99 euro. Non è un refuso. Una spesa decisamente elevata e di certo non alla portata di tutte le tasche, a fronte della quale è consentito l’accesso alle funzionalità di intelligenza artificiale più avanzate.
274,99 euro al mese per il piano Google AI Ultra
È bene precisare che, al momento, la formula è proposta solo ed esclusivamente negli Stati Uniti. Come si legge sulle pagine del sito ufficiale, arriverà presto in altri paesi. Il debutto nel vecchio continente non dovrebbe essere lontano, considerando che il prezzo è già specificato in euro. Per il primo trimestre è previsto uno sconto a 139,99 euro.
L’immagine qui sopra mostra l’elenco delle caratteristiche incluse nell’abbonamento Google AI Ultra. Tra gli altri, ci sono l’accesso ai modelli di ultima generazione e a funzionalità come l’integrazione di Gemini in Chrome. Ecco un riepilogo.
- Tutto quanto incluso nel piano Pro;
- app Gemini: limiti massimi e accesso esclusivo a 2.5 Pro Deep Think (il modello di ragionamento più avanzato, in arrivo presto) e Veo 3 (l’ultimo modello di generazione video);
- Flow: limiti massimi per lo strumento dedicato alla creazione dei film, con accesso a Veo 3 e funzionalità premium;
- Whisk: limiti massimi per la creazione di video a partire da immagini con Veo 2;
- NotebookLM: limiti massimi e migliori capacità del modello (in arrivo);
- Gemini in Gmail, Documenti e altro: limiti massimi per usare Gemini direttamente nelle app di Google;
- Project Mariner (accesso anticipato): semplifica le attività con il prototipo di un agente per la ricerca;
- piano individuale YouTube Premium: YouTube senza pubblicità, offline e in background;
- archiviazione: 30 TB di spazio totale per Foto, Drive e Gmail.
Contestualmente, sempre a partire dagli Stati Uniti, gli abbonati al piano AI Pro ottengono l’accesso allo strumento Flow per la creazione dei video (con modello Veo 2) e all’integrazione di Gemini in Chrome.