Google Bard: tutte le novità del chatbot, cos'è e come si usa

Google Bard, tutte le novità del chatbot AI, cos'è e come si usa

Scopri tutte le novità di Google Bard. Impara cos'è, come funziona e come utilizzarlo per migliorare la tua esperienza online.
Google Bard, tutte le novità del chatbot AI, cos'è e come si usa
Scopri tutte le novità di Google Bard. Impara cos'è, come funziona e come utilizzarlo per migliorare la tua esperienza online.

Dal 13 luglio 2023 Google Bard, il chatbot basato sull’intelligenza artificiale generativa di Big G, è disponibile anche in Italia. La curiosità intorno al nuovo strumento lanciato dall’azienda di Mountain View è tanta, vediamo tutte le novità e come si è evoluto nel tempo.

Nel nostro approfondimento spiegheremo in maniera dettagliata il funzionamento di Google Bard, le sue caratteristiche principali e come usarlo. Nella sezione dedicata all’utilizzo di Bard, trovate tante foto che vi aiutano passo-passo a capire come funziona.

Ma non perdiamo altro tempo in chiacchiere e iniziamo subito, partendo proprio dalla sua definizione.

Google Bard, vediamo cos’è e come si è evoluto

Google Bard è il chatbot progettato da Google come alternativa a ChatGPT. Entrando più nello specifico, è un AI sperimentale basato su PaLM 2, il modello linguistico che l’azienda statunitense ha presentato alla conferenza I/O nel 2023.

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Come ChatGPT, è in grado di fornire risposte utili alle domande degli utenti. Questo grazie alla sua capacità di capire il linguaggio umano attraverso la lettura di miliardi di parole, da cui sviluppa conoscenze ogni giorno.

Bard è stato presentato ufficialmente il 10 maggio 2023, in occasione del Google I/O, la conferenza annuale che Big G organizza a Mountain View per gli sviluppatori web durante la quale mostra le nuove tecnologie inerenti Android, Chrome, Chrome OS e altro ancora. Un annuncio atteso da molti, dato il grande successo mediatico ottenuto dal concorrente ChatGPT di OpenAI tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023.

Tecnicamente però la prima dimostrazione pubblica di Bard risale a febbraio 2023, quando al pubblico fu mostrato il suo funzionamento con tanto di epic-fail (sia in termini d’immagine che a livello finanziario, in seguito al crollo di azioni a Wall Street). Tutta colpa di un errore grossolano compiuto dalla nuova IA generativa di Google, in riferimento a “come poter raccontare le scoperte del telescopio spaziale James Webb a un bambino”.

Un mese più tardi, il CEO di Google Sundar Pichai conferma l’adozione di un nuovo modello linguistico di grandi dimensioni in sostituzione di LaMDA. Arriva il momento di PaLM, che un paio di mesi più tardi ha già il suo successore PaLM 2.

Sempre nel mese di marzo, Google apre l’accesso limitato a Bard agli utenti di Stati Uniti e Regno Unito. In quel periodo, per poter usare la nuova AI di Google era ancora necessario iscriversi a una lista d’attesa.

Tutto cambia a maggio dello stesso anno, quando Google Bard sbarca in via ufficiale in 180 Paesi del mondo. La grande esclusa è l’Europa, per via delle stringenti politiche sulla privacy in vigore nell’Unione europea.

Questo almeno fino al 13 luglio 2023, giorno dell’annuncio di Bard anche in tutti i Paesi europei (Italia inclusa) e in Brasile. Nella stessa data, l’IA di Google guadagna 40 lingue in più, compreso l’italiano.

Ma perché Google Bard è così importante?

Fin dai primi passi mossi da ChatGPT, i nuovi chatbot basati sull’intelligenza artificiale generativa sono stati visti come un’autentica rivoluzione nel settore tecnologico. Non a caso si parla di Web 3.0, definizione con cui si presenta l’evoluzione di Internet come lo conosciamo oggi.

Il successo iniziale di ChatGPT, insieme all’accordo tra la sua società (OpenAI) e Microsoft per l’implementazione dell’AI sperimentale nel motore di ricerca Bing, ha messo Google in una posizione di difficoltà. Questo perché era da subito evidente a tutti che ChatGPT avrebbe potuto rappresentare il futuro della ricerca web, ad oggi a completo appannaggio di Big G.

Contemporaneamente però, in tanti hanno fatto notare come Google avesse molti più strumenti tra le mani non tanto per pareggiare la potenza di ChatGPT, bensì per surclassarlo. Insomma, era soltanto una questione di tempo.

Il colosso di Mountain View ha iniziato a mostrare i muscoli a maggio 2023, in occasione della conferenza annuale I/O. Al momento della presentazione del nuovo modello linguistico conversazionale PaLM 2, la percezione che qualcosa stesse cambiando era chiara a molti.

Come se non bastasse, poco dopo Google ha mostrato le potenzialità del suo nuovo motore di ricerca nel prossimo futuro. Minuti interminabili, durante i quali si è avuta la netta sensazione di come con Bard l’azienda di Sundar Pichai avesse assestato un colpo da k.o. a ChatGPT e, di riflesso, a Microsoft con Bing.

Nel prossimo futuro Google Bard cambierà per sempre il modo in cui gli utenti usano Internet e le sue applicazioni. Oltre alle abilità linguistiche, il chatbot di Big G presenta capacità di codifica, logiche e matematiche che superano qualsiasi aspettativa.

Dalla generazione di contenuti creativi alla trascrizione di email, dalla traduzione di testi alla programmazione in oltre 20 diversi linguaggi: queste sono solo alcune delle principali funzioni di Bard, tanto basta per rivoluzionare un intero settore. E in più sa leggere anche le immagini, rispondendo alle domande degli utenti tramite elementi visivi.

Come funziona Google Bard

google bard interfaccia utente

Il funzionamento di Google Bard è molto semplice. Tutto quello che bisogna fare è accedere al sito web bard.google.com, digitare una domanda nell’apposito campo della chat e premere Invio sulla tastiera. Dopo pochi secondi Bard restituirà una risposta esaustiva che può includere link testuali e immagini (al momento solo se si usa la lingua inglese).

Per ogni domanda, Bard elabora tre versioni differenti. Se la prima risposta non è di proprio gradimento, è possibile visualizzare le altre due tramite la voce Visualizza altre bozze in alto a destra.

E se nemmeno le altre due versioni soddisfano la richiesta iniziale, l’utente ha la piena facoltà di aggiornare la risposta tramite l’apposito comando refresh.

google bard interfaccia utente

Attraverso l’interfaccia utente disponibile su bard.google.com, è inoltre possibile copiare il testo della risposta tramite la funzione Copia. Il bottone apposito si trova nel menu a tendina che si apre in automatico selezionando l’icona dei tre puntini in basso a destra (“Apri”).

Nella colonna di sinistra compare invece l’archivio delle chat recenti. L’utente può scegliere di fissare una chat in alto, rinominarla oppure eliminarla definitivamente.

Sempre tramite la schermata principale di Bard è possibile approfondire la risposta andando direttamente sulla Ricerca di Google. Per farlo, basta cliccare sul pulsante Cerca su Google in basso a sinistra (funzione Ricerche correlate).

google bard interfaccia utente

Accanto a Cerca su Google ci sono anche i bottoni La risposta va bene, La risposta non va bene e Condividi ed esporta. I primi due pulsanti servono per inviare un feedback a Google sulle risposte di Bard, il terzo a esportare il codice o il testo su Replit, Documenti o Gmail come bozza, oppure per creare un link pubblico di condivisione.

Nota: se chiudi la schermata principale di Bard, le chat presenti nell’archivio della colonna di sinistra non si cancellano ma restano utilizzabili anche quando si riaccede a bard.google.com.

Arrivati a questo punto, può essere utile un breve recap delle principali caratteristiche di Google Bard:

  • Visualizza altre bozze: il chatbot di Google fornisce tre versioni diverse della stessa risposta, facendo scegliere all’utente quella che preferisce.
  • Rigenera bozze: è possibile una nuova risposta con tre versioni differenti se la prima non ha soddisfatto le aspettative, senza riformulare una nuova domanda.
  • Esporta le risposta in Gmail, Google Docs o Replit: la risposta di Bard è esportabile sottoforma di bozza su Gmail e su Documenti, oppure se si tratta di codice sulla piattaforma Replit.
  • Ricerche correlate: per approfondire la risposta data dal chatbot, il chatbot mette a disposizione il pulsante Ricerca su Google che rimanda direttamente al motore di ricerca.
  • Sito web: al momento è possibile interagire con Google Bard esclusivamente tramite il sito web ufficiale. Manca ancora l’integrazione nel motore di ricerca e un’app mobile per dispositivi Android e iPhone.
  • Velocità: la generazione delle risposte di Bard avviene in un tempo molto più veloce rispetto a ChatGPT.

Ma facciamo ora alcuni esempi di come Google Bard possa essere impiegato nella vita di tutti i giorni. Il chatbot di Google basato sull’intelligenza artificiale generativa è in grado di trascrivere un’email. In seguito il testo può essere esportato come bozza su Gmail e inviato al destinatario del messaggio.

Un altro esempio? Poniamo il caso di essere impegnati tra poche ore in una presentazione di un progetto al lavoro. Nella confusione del momento, ci si accorge di aver dimenticato la trascrizione della scaletta. Bene, anziché farsi prendere dal panico, basta chiedere a Bard di realizzare un elenco chiave dei punti principali della presentazione, che poi esporteremo su Google Docs per aggiungerlo al nostro documento.

Come accennato prima, un’altra caratteristica chiave di Bard è la capacità di scrivere codice usando più di 20 linguaggi di programmazione. Le persone che hanno avvicinato da poco questo mondo possono dunque sfruttare Bard per imparare a scrivere codice e maturare esperienza. Inoltre i programmatori più esperti possono ugualmente trarre vantaggio da Bard per una veloce verifica di un codice o per un’idea su un determinato progetto.

Come si usa Google Bard

In quest’ultimo punto del nostro approfondimento spiegheremo nel dettaglio come usare Google Bard. Ecco una guida passo-passo:

  1. Eseguire il login al proprio account Google tramite browser web.
  2. Accedere al sito web bard.google.com.
  3. Pigiare su Scrivi qui e digitare la domanda da sottoporre al chatbot di Google, quindi clicca sul tasto Invio (Enter) della tastiera per l’invio della domanda.
  4. Attendere un paio di secondi prima di ottenere la risposta di Bard.
  5. Cliccare sulla voce Visualizza altre bozze se la prima risposta non è di proprio gradimento.
  6. Fare clic su Rigenera bozze se nessuna delle tre bozze della stessa risposta è soddisfacente, così da ottenere una nuova risposta.
  7. Cliccare sull’icona della condivisione (Condividi ed esporta) per esportare il testo o il codice su Gmail, Google Docs o Replit.

Alcuni trucchetti per usare Bard

Ed ecco ora alcuni consigli/trucchi su come usare Bard al meglio:

  • Fornire più dettagli possibili: maggiori sono le informazioni che si inseriscono nelle domande, più accurata sarà la risposta del chatbot di Google.
  • Usare un linguaggio naturale: Bard non è un motore di ricerca ma un chatbot istruito con un sofisticato modello linguistico conversazionale, di conseguenza offre il meglio di sé se si utilizza un linguaggio naturale e colloquiale.
  • Ricordare che è uno strumento sperimentale: essendo una nuova tecnologia, Google Bard è ancora uno strumento sperimentale. Ciò significa che potrebbe mostrare informazioni imprecise e offensive, quindi è sempre bene verificare le informazioni ricevute come risposta.
  • Sfruttare la funzionalità Condividi ed esporta: tra le principali funzioni di Bard si annovera il pulsante di condivisione (Condividi ed esporta). Si tratta di un’opzione molto utile se si ha la necessità di inviare un’email in breve tempo o utilizzare un determinato testo su un progetto già presente su Google Docs.
  • Usare il pulsante Ricerche correlate: per approfondire la risposta del chatbot di Google, lo strumento migliore messo a disposizione dall’interfaccia di Bard è Ricerche correlate. Si trova in basso accanto all’opzione Condividi ed esporta.

Come già accennato in più di un’occasione nella nostra guida, la natura sperimentale di Bard è un aspetto da tenere in considerazione. Alla luce di ciò, ecco i problemi di Google Bard più comuni:

  • risposta inesatta: il problema più ricorrente è ottenere una risposta errata. I casi aumentano soprattutto quando interroghiamo Bard su eventi piuttosto recenti, come chi ha vinto lo scudetto di Serie A nella stagione 2022-2023 o l’ultimo Mondiale di Formula 1. Il 99,9% delle volte Bard ha risposto basandosi sui risultati della stagione precedente.
  • risposta inventata: in alcuni casi può accadere anche che si riceva una risposta inventata di sana pianta. Durante la nostra prova abbiamo chiesto a Bard di spiegarci in breve la vicenda del Titan, con riferimento al sommergibile della OceanGate. Ebbene, nel risponderci Bard ha inventato di sana pianta una storia con protagonista un fantomatico traghetto Titan della Tirrenia e la Moby Prince, tristemente famosa per il più grave incidente della Marina mercantile italiana avvenuto il 10 aprile 1991.
  • assenza di fonti e immagini: le risposte di Google Bard in italiano sono prive di link alle fonti e di immagini. A questo però c’è una rimedio semplice, dato che è sufficiente dialogare con il chatbot di Google in inglese.

Google Bard è al momento il più credibile concorrente di ChatGPT. L’interfaccia principale dei due chatbot basati sull’intelligenza artificiale generativa sono molto simili, ma dalla sua Bard presenta diversi vantaggi. Uno su tutti la velocità nella risposta: con il chatbot di Google è possibile ottenere risposte anche articolate in un tempo nettamente inferiore rispetto a quanto accade con ChatGPT.

L’altro vantaggio di Bard è che alle sue spalle ha Google, che da oltre 20 anni è il motore di ricerca più utilizzato al mondo. Questo comporta una conoscenza infinitamente superiore rispetto al rivale della società OpenAI.

Il futuro di Google Bard

E in futuro? Se il 2023 passerà alla storia come l’anno della consacrazione dell’intelligenza artificiale generativa, nei prossimi anni ci aspettiamo un’autentica rivoluzione del modo in cui ci relazioniamo con il web e il motore di ricerca.

Già oggi Google Bard offre un aiuto concreto nel programmare codice o realizzare testi utili per la presentazione di un progetto al lavoro o l’invio di un’email. Il prossimo step verosimilmente avverrà nella Ricerca di Google, con l’aggiunta di Bard all’interno del motore di ricerca.

In ogni caso i problemi di certo non mancano, d’altronde è Google in prima persona a specificare la natura sperimentale del suo chatbot. Dalle risposte inesatte a quelle completamente inventate, in diversi casi Bard mostra il fianco alle critiche.

La logica vuole che Bard impari giorno dopo giorno a limitare gli errori, fino a ridurli pressoché allo zero. Quale sarà però la risposta degli utenti? In che modo interagiranno con il nuovo chatbot basato su PaLM 2? E soprattutto cosa accadrà quando errori gravi di Google Bard porteranno a conseguenze imprevedibili?

Con ogni probabilità dalla risposta a ciascuna di queste domande dipenderà il successo di Google Bard qui in Italia e nel resto del mondo.

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Pubblicato il
17 lug 2023
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