Google Bard: i dipendenti devono correggere le risposte

Google Bard: i dipendenti devono correggere le risposte

Google ha invitato i suoi dipendenti a riscrivere le risposte di Bard su argomenti su cui sono esperti al fine di migliorare il chatbot.
Google Bard: i dipendenti devono correggere le risposte
Google ha invitato i suoi dipendenti a riscrivere le risposte di Bard su argomenti su cui sono esperti al fine di migliorare il chatbot.

Da pochi giorni a questa parte è stato lanciato Bard, il chatbot di Google che l’azienda ha progettato per dare filo da torcere a ChatGPT. La pressione data dalla concorrenza pare però essersi fatta palesemente sentire e infatti a detta di alcuni dipendenti non si tratterebbe di uno strumento ancora del tutto pronto per il grande pubblico, il che trova fondamento pure nell’ultimissima decisione di “big G” di correggere le risposte date dall’AI.

Google Bard: i dipendenti correggeranno le risposte

Google, infatti, ha inviato un’email interna ai suoi dipendenti tramite cui il vicepresidente e responsabile della ricerca Prabhakar Raghavan invita i colleghi a riscrivere le risposte di Bard su argomenti su cui sono esperti e in merito ai quali hanno l’assoluta certezza di riportare informazioni accurate. Il chatbot è per l’appunto in grado di apprendere al meglio dagli esempi e fornire informazioni corrette al 100% miglioreranno il livello di precisione nel tempo.

Nell’email sono contenute anche svariate linee guida a cui attenersi per lo stile delle risposte, ovvero devono essere scritte in prima persona, devono essere neutrali; devono avere un tono educato, casuale e accessibile, non devono fare assunzioni basate su razza, genere, orientamento sessuale, religione, ideologia politica, provenienza e simili e non devono rappresentare Bard come una persona, lasciare intendere che abbia sentimento o che possa avere esperienze come quelle umane.

Inoltre, viene fatto presente che ogni consiglio di natura medica, legale o di tipo finanziario fornito da Bard deve venire votato negativamente e la medesima cosa deve essere fatta in caso di linguaggio incitante all’odio o all’abuso.

Fonte: CNBC
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Pubblicato il
16 feb 2023
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