Google: c'è futuro per l'editoria

Google: c'è futuro per l'editoria

Schmidt parla con gli editori e prevede la nascita di un nuovo modello di business: perché la crisi non è delle notizie. Per uscire dall'impasse basta trovare un modo per farle fruttare
Schmidt parla con gli editori e prevede la nascita di un nuovo modello di business: perché la crisi non è delle notizie. Per uscire dall'impasse basta trovare un modo per farle fruttare

Intervenendo alla conferenza annuale della società americana degli editori il CEO di Google Eric Schmidt ha lodato l’importanza dei giornali come “fondamentali” per la democrazia e predetto la nascita di un nuovo modello di business.

A far parlare di futuro Schmidt non è la sfera di cristallo, ma l’intenzione di voler difendere la sua azienda dal’ accusa di essere il nemico giurato dei giornali online: quello a cui si sta assistendo, spiega il CEO di Google, non è un crisi generalizzata delle notizie , ma solamente una crisi del modello di business che deve essere sostituito con uno nuovo. “Stiamo sulla stessa barca”, ha quindi aggiunto cercando di sottolineare l’appoggio che Mountain View vuole rappresentare per la stampa.

Il fatto è che gli utenti cercano online le notizie a cui sono interessati, fuggendo così le edizioni cartacee che rappresentano in questo momento la principale fonte remunerativa degli editori: la congiuntura economica negativa, poi, non avrebbe permesso di colmare tale emorragia di lettori cartacei con le entrare pubblicitarie, che hanno subito una flessione.

In tutto questo però le notizie non hanno perso di fascino: si tratta semplicemente – spiega Schmidt – di trovare un nuovo modello di business che possa basarsi stabilmente su advertising, abbonamenti ma anche social network, contenuti personalizzati e apparecchi mobile come Kindle e iPad.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
12 apr 2010
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