Google denuncia SerpApi per scraping illegale

Google denuncia SerpApi per scraping illegale

Google ha denunciato SerpApi perché accede ai contenuti delle SERP senza autorizzazione e compenso, aggirando la protezione SearchGuard.
Google denuncia SerpApi per scraping illegale
Google ha denunciato SerpApi perché accede ai contenuti delle SERP senza autorizzazione e compenso, aggirando la protezione SearchGuard.

Google ha presentato una denuncia contro SerpApi per scraping illegale. L’azienda di Austin (Texas) avrebbe violato il Digital Millenium Copyright Act aggirando la tecnologia che blocca la raccolta dei contenuti mostrati nei risultati delle ricerche. Una simile denuncia è stata presentata da Reddit a fine ottobre.

SerpApi aggira la protezione SearchGuard

Come si può leggere sul sito ufficiale, SerpApi offre una serie di API per lo scraping dei contenuti da numerosi servizi, tra cui Google Search. Tra i clienti dell’azienda texana ci sono NVIDIA, Adobe, Samsung, Uber e Perplexity. Reddit ha denunciato proprio Perplexity in quando raccoglie i dati dalle SERP di Google con l’aiuto di SerpApi. Anche OpenAI sfrutterebbe la stessa soluzione.

SerpApi scrive sul sito che lo scraping dei dati pubblici è consentito dal Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti. Google afferma invece che questo modello di business è illegale e parassita. L’azienda di Austin offre ai suoi clienti la Google Search API che permette lo scraping automatico delle SERP (pagine dei risultati del motore di ricerca) e quindi la raccolta di milioni di contenuti protetti dal diritto d’autore, senza autorizzazione e compenso.

SerpApi accede anche al Knowledge Panel, ovvero alle informazioni mostrate nel pannello laterale destro per determinate query. Altre API consentono di effettuare lo scraping di Google Maps, Shopping e altri servizi, inclusi i recenti AI Overview e AI Mode.

Google blocca lo scraping da parte dei bot attraverso il file robots.txt e la tecnologia SearchGuard. SerpApi avrebbe aggirato la protezione di SearchGuard simulando le richieste umane. In pratica, l’accesso alle SERP sembra legittimo. I dati raccolti vengono quindi venduti a terze parti.

Secondo Google, l’azienda taxana ha violato il Digital Millenium Copyright Act. Il giudice dovrebbe quindi emettere un’ingiunzione per bloccare l’attività di SerpApi e imporre la cancellazione dei dati raccolti, oltre ad un risarcimento danni (tra 200 e 2.500 dollari per singola violazione).

Un portavoce di SerpApi ha dichiarato:

Le informazioni che forniamo sono le stesse che chiunque può visualizzare nel proprio browser senza effettuare l’accesso. Riteniamo che questa causa sia un tentativo di soffocare la concorrenza degli innovatori che si affidano ai nostri servizi per sviluppare applicazioni di nuova generazione in ambito intelligenza artificiale, sicurezza, browser, produttività e molte altre ancora. Ci difenderemo vigorosamente in tribunale.

Fonte: Google
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Pubblicato il
21 dic 2025
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