Google Docs, la rinascita

Google Docs, la rinascita

Mountain View annuncia di aver ricostruito le fondamenta della sua suite di produttività online per meglio posizionarla in futuro. Collaborazione e velocità per contrastare l'impero del software in mano a Microsoft
Mountain View annuncia di aver ricostruito le fondamenta della sua suite di produttività online per meglio posizionarla in futuro. Collaborazione e velocità per contrastare l'impero del software in mano a Microsoft

A quattro anni dalla prima apparizione sul web, il pacchetto Google Docs viene aggiornato con una nuova “major release” che Google non esita a descrivere come una rifondazione. Le fondamenta della suite di produttività remota sono state riscritte, dice la corporation , per offrire caratteristiche avanzate ai suoi utenti e per meglio preparare la suite stessa al suo futuro tecnologico . Oltre che, naturalmente, per aumentare la pressione nei confronti di chi con le suite da ufficio ha costruito il suo impero tecnologico-informatico.

“Con le nostre vecchie fondamenta – si legge sul blog corporate di Google Docs – potevamo continuare a implementare la maggior parte delle funzionalità volute dagli utenti più velocemente, ma col tempo è divenuto chiaro che alcune di queste non erano semplicemente possibili. Così abbiamo deciso di ricostruire l’infrastruttura che si nasconde sotto Docs per permetterci una maggiore flessibilità, una migliore performance e una migliore piattaforma per sviluppare nuove caratteristiche più velocemente”.

La “rifondazione” di Google Docs interessa in particolare le tre componenti principali della suite (l’editor di documenti testuali, il foglio di lavoro e l’appliance di disegno e grafici), le cui preview tecnologiche sono già disponibili per gli utenti interessati grazie all’apposito link “nuove funzioni” presente in alto nell’interfaccia del servizio.

Google ora promette prestazioni superiori, nuove funzionalità come il righello per l’allineamento dei margini, il controllo ortografico durante la digitazione, autocompletamento per i fogli di lavoro, la possibilità di usare il “copia e incolla” per trasportare facilmente grafici e disegni nei documenti. E inoltre presente uno spazio di “chat” in basso a sinistra per facilitare la comunicazione con i co-editor del documento aperto al momento.

La collaborazione tra colleghi, amici e parenti su uno stesso lavoro è in effetti il fulcro della rifondazione di Google Docs : Mountain View vi pone l’accento dicendo che ora sino a 50 utenti possono collegarsi in contemporanea sullo stesso documento e ognuno di essi è letteralmente capace di assistere l’aggiornamento di testo, grafica e celle nell’istante stesso in cui questo viene apportato.

Il sostanzioso upgrade a Google Docs ha poi lo svantaggio di perdere qualcosa che già aveva (a partire dal prossimo 3 maggio), vale a dire la possibilità di funzionare online grazie alle estensioni Gears abbandonate da Google al loro destino alla fine dell’anno scorso. Col tempo, promettono dal Googleplex, la funzionalità verrà re-implementata grazie alle caratteristiche di storage e sincronizzazione sui database proprie del nuovo standard web HTML 5.

Il nuovo Google Docs è frutto dell’ acquisizione di DocVerse messa a segno da Google il mese scorso, una manovra di mercato volta a meglio contrastare il pacchetto Office di Microsoft proprio mentre quest’ultima è in procinto di lanciare la nuova main release (la 2010) della suite. Gli analisti sottolineano in realtà come l’accento sulla collaborazione immediata e facilitata posto da Google rappresenti l’interesse di una parte minoritaria dell’utenza complessiva, mentre Microsoft più che a migliorare la sua offerta di strumenti totalmente online si starebbe al momento occupando di rispondere alle esigenze di chi sta in mezzo alle due sponde del computing (quello “cloud” e quello su desktop). Non di solo storage vive il cloud computing e Google lo sa bene, tanto da progettare l’ estensione dei suoi servizi remoti oltre il mero immagazzinamento dei dati degli utenti verso le possibili esigenze degli sviluppatori e fornitori di servizi terzi.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 13 apr 2010
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