Google, la UE vuole di più

Google, la UE vuole di più

La Commissione non sarebbe soddisfatta delle proposte di Mountain View per chiudere la querelle antitrust. Almunia anticipa: chiederemo altre modifiche. E non esclude che prossimamente tocchi ad Android
La Commissione non sarebbe soddisfatta delle proposte di Mountain View per chiudere la querelle antitrust. Almunia anticipa: chiederemo altre modifiche. E non esclude che prossimamente tocchi ad Android

“Quasi al 100 per cento chiederemo a Google di migliorare le proprie proposte”: Joaquin Almunia , commissario europeo alla concorrenza, si è espresso in questo termini nel corso di un’interrogazione al Parlamento del Vecchio Continente. La decisione non è ufficiale, lo stesso Almunia lo ha precisato, ma pare che l’orientamento della Commissione sia di prolungare ulteriormente la vertenza avviata con Google per ottenere maggiori garanzie e condizioni più favorevoli allo sviluppo della concorrenza in materia di servizi sponsorizzati all’interno del search di Mountain View.

BigG è sotto indagine per abuso di posizione dominante, con il risultato di aver avvilito l’emergere di prodotti alternativi ai suoi nel mercato europeo . Il contenuto delle proposte fatte pervenire a più riprese alla Commissione, rimasto riservato fino alla fine di aprile , pare non sia riuscito a convincere l’Antitrust continentale sulla bontà delle intenzioni di Mountain View: le “etichette” pare non convincano del tutto Almunia e i suoi collaboratori, che vorrebbero più garanzie per assicurare competizione a tutto tondo e impedire che si verifichi una “guerra tra poveri” con i diversi concorrenti europei di Google a spartirsi famelici un po’ di visibilità sul search statunitense.

All’ inizio dell’anno si era reso palese l’orientamento del commissario Almunia sulla questione Google: Mountain View non se la sarebbe cavata facilmente, anche se i suoi manager avevano ribadito che stavano offrendo e avrebbero continuato a offrire massima disponibilità a collaborare con le autorità europee.

Infine, non è escluso che pur se venisse chiusa questa vertenza non se ne apra una seconda a proposito di Android e del suo ruolo nel mercato dei cellulari. In questo caso, comunque, Almunia precisa che “Abbiamo ricevuto proteste formali riguardo alcuni aspetti dell’ecosistema Android. Ci stiamo lavorando, ma non abbiamo ancora deciso se aprire un’inchiesta formale”. Il tutto potrebbe essere chiarito a fine giugno: al 27 del prossimo mese la Commissione ha rinviato le comunicazioni finali sulla questione antitrust, e in quella occasione potrebbe anche comunicare le proprie decisioni sull’eventualità di aprire un nuovo fronte per il mobile.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
28 mag 2013
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