Google ha inviato una lettera alla Commissione europea per comunicare che non utilizzerà il fact-checking per i risultati delle ricerche e i video di YouTube. Questo tipo di moderazione è previsto dal codice di condotta sulla disinformazione introdotto nel 2022 che potrebbe essere incluso nel Digital Services Act (DSA).
Nessun fact-checking per Search e YouTube
Il codice di condotta è stato introdotto per la prima volta nel 2018. La sua versione aggiornata del 2022 è stata adottata da 40 aziende, tra cui Google. I firmatari si impegnano ad implementare misure per contrastare la diffusione delle fake news. A fine maggio 2023, dopo l’acquisizione di Elon Musk, Twitter ha deciso di non seguire più il codice.
La partecipazione è volontaria e le aziende possono abbandonare il codice in qualsiasi momento. Uno degli impegni è utilizzare organizzazioni di fact-checking esterne per la moderazione dei contenuti. La Commissione europea potrebbe convertire gli impegni non vincolanti in misure obbligatorie sulla base del Digital Services Act.
Kent Walker, Presidente degli affari globali di Google, ha comunicato che l’azienda non utilizzerà il fact-checking per Search e YouTube, in quanto non è appropriato o efficace per i servizi. Come dimostrato durante le varie elezioni del 2024, l’attuale sistema di moderazione dei contenuti funziona perfettamente. Da agosto 2024, gli utenti possono aggiungere note ai video su YouTube (al momento solo negli Stati Uniti) per indicare eventuali inesattezze.
Google cancellerà tutti gli impegni sul fact-checking prima che il codice di condotta diventi obbligatorio. L’azienda di Mountain View dovrà ovviamente rispettare il Digital Services Act in Europa. Meta ha recentemente eliminato il programma di fact-checking (solo negli Stati Uniti) per seguire la strada di X.