Google ha rimosso circa 749 milioni di URL pirata dal suo motore di ricerca. Sono i link che portano alle pagine di Anna’s Archive, una delle “biblioteche ombra” più grandi in assoluto con quasi 60 milioni di libri e 95 milioni di documenti accademici. Le copie digitali sarebbero state usate da Meta per l’addestramento dei suoi modelli AI.
Accesso bloccato da AGCOM (in teoria)
Anna’s Archive è in pratica un motore di ricerca che consente di accedere ai contenuti di tre note biblioteche pirata, ovvero Z-Library, Sci-Hub e Library Genesis (LibGen). Il suo enorme archivio viene sfruttato per l’addestramento dei modelli AI e, nonostante varie denunce e blocchi, è ancora accessibile attraverso tre domini. L’accesso dall’Italia è stato bloccato in seguito alla denuncia dell’Associazione Italiana Editori (in realtà è sufficiente cambiare DNS).
I titolari dei diritti d’autore hanno ottenuto un aiuto da Google. In base al report sulla trasparenza sono arrivate segnalazioni per oltre 784 milioni di URL che portano alle pagine di Anna’s Archive. L’azienda di Mountain View ha rimosso circa 749 milioni di URL dai risultati del suo motore di ricerca.
Il numero è enorme se confrontato con quelli di altri popolari siti. Google ha ad esempio rimosso oltre 4,2 milioni di URL di The Pirate Bay. Considerando tutte le segnalazioni ricevute da maggio 2012 (quando è stato pubblicato il primo report sulla trasparenza), gli URL di Anna’s Archive rimossi rappresentano il 5% del totale (circa 15 miliardi).
Oltre 1.000 titolari dei diritti d’autore hanno inviato segnalazioni a Google. Il numero è circa 10 milioni a settimana. Le segnalazioni riguardano URL che portano l’utente direttamente alla copia pirata del libro. Ma è sufficiente cercare su Google il nome della biblioteca ombra per ottenere il link alla home page.