Google taglia la commissione per gli sviluppatori

Google taglia la commissione per gli sviluppatori

Il Play Media Experience Program di Google consente agli sviluppatori di pagare una commissione del 15%, ma solo a determinate condizioni.
Google taglia la commissione per gli sviluppatori
Il Play Media Experience Program di Google consente agli sviluppatori di pagare una commissione del 15%, ma solo a determinate condizioni.

Google aveva comunicato che gli sviluppatori Android con entrate di almeno un milione di dollari all’anno possono ottenere uno sconto del 50% sulla commissione dovuta per i pagamenti in-app, a partire dal prossimo 1 luglio. Ora l’azienda di Mountain View ha offerta una seconda possibilità attraverso l’iscrizione al Play Media Experience Program.

Commissione del 15% per supporto multi-piattaforma

Il requisito delle entrate milionarie taglia fuori molti piccoli sviluppatori. Google ha quindi previsto un’alternativa per ottenere l’applicazione delle commissione del 15%. L’accesso al Play Media Experience Program è tuttavia consentito solo a determinate condizioni: almeno 100.000 installazioni mensili su Google Play Store, esperienza utente di alta qualità (punteggio elevato) e integrazione di specifiche API e piattaforme Google in base al tipo di contenuto.

Il programma è rivolto agli sviluppatori Android che “investono nelle migliori esperienze multimediali attraverso i dispositivi“. In pratica, lo sconto sulla commissione verrà applicato se le app (video, audio e libri) supportano più piattaforme e quindi più dispositivi.

Per le app con contenuti video è richiesta l’integrazione con Android TV, Google TV e Google Cast. Per le app con contenuti audio è richiesta l’integrazione con Wear OS, Android Auto, Android TV e Google Cast. Infine, per le app che consentono di accedere a libri e audiolibri è richiesta l’integrazione con Wear OS e Android Auto, il supporto del nuovo Entertainment Space e ottimizzazioni per tablet e dispositivi pieghevoli.

Rimane valido l’obbligo di utilizzare il sistema di pagamento in-app di Google per le app distribuite tramite Play Store. Microsoft consente invece di usare un sistema di terze parti per le app pubblicate sul nuovo store.

Fonte: Google
Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
28 giu 2021
Link copiato negli appunti