Hackers colpiscono Punto Informatico

Hackers colpiscono Punto Informatico

Pare proprio che anche il server del quotidiano non sia ancora abbastanza protetto. Ad aver sostituito la home page forse lo stesso gruppo che tre giorni fa colpì ministero delle TLC e Authority
Pare proprio che anche il server del quotidiano non sia ancora abbastanza protetto. Ad aver sostituito la home page forse lo stesso gruppo che tre giorni fa colpì ministero delle TLC e Authority


Roma – Ieri pomeriggio intorno alle 16 il server di Punto Informatico è stato aggredito da un gruppo di hacker che ha modificato la sola home page senza apparentemente danneggiare il sistema.

Punto Informatico, che oggi sporgerà denuncia contro ignoti per l’aggressione, si è messo in contatto con la Polizia Postale che aveva peraltro già notato l’hacking. Secondo i tecnici di Punto Informatico e gli inquirenti della Polizia Postale, gli hacker che hanno colpito il sito del quotidiano potrebbero essere gli stessi che nei giorni scorsi hanno sostituito le home page del Ministero delle Comunicazioni e dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

Sulla home page modificata di Punto Informatico è infatti apparsa la frase: “Alterado por Jambock . Grupo Sentapua . sentapua@mail.ru , Amigos : Hadi-Cool , F3N1X , Hi-Neck , EPIL58 e Kamikaze”.

Una frase che ricorda da vicino quelle apparse sui siti istituzionali e che è stata seguita, nei minuti successivi, da una seconda frase:

“I am jambock, I walked modifying some Italian sites and am here to forgive me of you how much to the attacks to the Italian domain . Before more nothing I did not have politmca intention to attack some sites it. I am not star of TV to be with my name in the top of sites… E I thank the KatiaFlavia for having opened my eyes. It forgives for the bad English but English it is a SUCKS and the USA is an EXCREMENT. Brazilian Hacker”s had been here!”

Una dichiarazione in un inglese di difficile traduzione che sembra indicare da parte di uno dei membri del gruppo hacker, Jambock, un possibile “pentimento” per l’aggressione ai siti italiani e allo stesso tempo una notevole acrimonia contro gli Stati Uniti. Infine la firma e le tracce rinvenute sul server, che indicano nel Brasile il paese origine dell’attacco, sembrano confermare le ipotesi della Polizia Postale che prende in considerazione una “pista sudamericana” per l’individuazione degli autori delle aggressioni informatiche.

Un’ora dopo l’aggressione il server è tornato a funzionare normalmente.

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Pubblicato il 1 giu 2000
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