Huawei AI Cube è un dispositivo unico nel suo genere ed in quanto tale va giudicato: dopo averlo provato per alcuni giorni, è evidente come non si possa prescindere da questa considerazione. Il dispositivo è due cose in una:
- uno speaker con assistente Alexa
- un router per l’ambiente domestico
Sarebbe un errore confrontarlo con uno speaker, così come sarebbe erroneo confrontarlo semplicemente con un router: Huawei AI Cube è entrambe le cose, sposa entrambe le esigenze e, al netto di alcuni sacrifici dovuti ai necessari compromessi, si presenta nella propria unicità come interprete di esigenze specifiche.
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Huawei AI Cube: prezzo e caratteristiche
Huawei AI Cube è un dispositivo alto approssimativamente 21cm, con una base d’appoggio del diametro di circa 12cm. La parte frontale bassa è ricoperta da una soffice retina grigia, particolarmente piacevole al tatto; la parte frontale superiore è in plastica bianca, apparentemente troppo sensibile allo sporco. Sulla parete superiore sono posizionati 4 microfoni e 4 pulsanti, elementi fondamentali per garantire l’interazione dell’utente con l’assistente. Nella parte inferiore è invece disponibile l’alloggiamento di una SIM. Sul retro sono accessibili tanto lo spinotto di alimentazione, quanto la presa per la connessione LAN, quanto ancora 3 led e due comandi per gestire l’accensione del dispositivo.
Huawei AI Cube è disponibile ad oggi su Amazon al prezzo di 159 euro.
Come uno speaker
Come uno speaker, con tecnologia Huawei e cuore Alexa. Siccome per molti versi lo standard è rappresentato dagli Amazon Echo, è con questi che lo si può confrontare con più facilità. Rispetto ad un Echo Plus è molto più alto e con un diametro di poco superiore, presentandosi come un cono tronco di dimensioni sicuramente importanti e peso non indifferente. Il led colorato è tipico dell’iconografia Echo, così come lo sono i pulsanti superiori per i controlli del device. La superficie è in plastica e sembra attirare facilmente la polvere, ma il bianco utilizzato è gradevole così come l’impatto generale dal punto di vista estetico. La retina è soffice al tatto, meno compatta rispetto a quella della controparte Amazon.
Colore bianco opaco ed elegante con sezione in tessuto grigio e finiture 3D senza cuciture per un look raffinato che si integra perfettamente con l’ambiente domestico. Grazie al suo design si addice perfettamente al gusto moderno e al trend dei prodotti domestici di alta gamma.
Dal punto di vista della qualità audio, la sensazione evidente è che un tipico Echo abbia un calore differente, palesando minor potenza e maggior qualità del suono. Al tempo stesso i microfoni in ascolto sembrano maggiormente sensibili, ma non sempre la comprensione è di pari livello (mettendo uno affianco all’altro Huawei AI Cube e Amazon Echo, agli stimoli vocali ha sempre risposto prima, con ampio anticipo, il dispositivo Huawei – non sempre, però, con pari efficacia). Le performance appaiono pertanto muscolari, ma non per questo sempre raffinate.
Come un router
In qualità di router, AI Cube manifesta un facile settaggio iniziale, tale da poter essere adottato con semplicità in qualunque casa. La portata stessa del segnale appare ottima, coprendo la totalità degli ambienti anche laddove router di buon livello non arrivano. Ciò premesso, il software di configurazione appare più spartano ed offre meno possibilità di personalizzazione, il che esclude la possibilità di utilizzo laddove si abbiano capacità specifiche di configurazione o necessità particolari.
Router 4G che supporta lo standard 4G LTE CAT6 fino a 300Mbps e Wi-Fi 802.11ac, Dual-Band 2.4 GHz & 5 GHz fino alla velocità di 1200Mbps.
Particolarmente interessante è la facile collocazione di una micro SIM nella parte inferiore, il che consente una duplice fonte di traffico da poter trasformare in segnale Wifi: SIM e LAN concorrono quindi per la gestione della banda, mentre appare impossibile installare il dispositivo a cascata, collegandolo quindi in Wifi sotto altro router. Quest’ultima pecca sembra gravosa per l’installazione in casa del dispositivo, ma è al tempo stesso un compromesso pienamente confacente alla natura del dispositivo. Anzi, ne è forse la chiave di lettura più chiara: non è un router, così come non è uno speaker, ma è entrambe le cose in modo indissolubile. E come tale va gestito e giudicato.