Huawei sta attualmente progredendo molto per quanto riguarda le prestazioni nelle applicazioni IA con il suo nuovo chip AI Ascend 910D, pronto a sfidare le soluzioni Nvidia, che nello specifico domina il mercato con il chip H100. Il nuovo chip dell’azienda cinese, è già in fase di test ed atteso da parte di diverse aziende cinesi entro maggio, promettendo un passo avanti nella strategia della casa per conquistare il mercato locale, proprio in un momento in cui l’azienda californiana affronta difficoltà dovute a restrizioni all’export e a una concorrenza sempre più agguerrita.
Huawei: il nuovo chip Ascend 910D IA vuol dare filo da torcere ad H100 di Nvidia
Secondo fonti autorevoli, Huawei Ascend 910D dovrebbe addirittura superare le prestazioni degli acceleratori H100 di Nvidia, che hanno dominato il mercato cinese dell’IA nelle prime fasi. Il predecessore, ovvero Ascend 910C, non ha pienamente soddisfatto le aspettative, riuscendo a competere solo con la GPU H20, ma il nuovo chip promette invece di colmare questo importante divario.
Huawei non si è limitata però ai chip dedicati soltanto all’IA: l’azienda ha infatti sviluppato il cluster AI CloudMatrix 384, con prestazioni simili al potente server GB200 NVL72 “Blackwell”, puntando su performance elevate anche a costo di una minore efficienza energetica, dimostrando anche di non essere così lontana dalle prestazioni che sono in grado di offrire le soluzioni Nvidia.
Tuttavia, Huawei deve affrontare anche sfide significative legate alla catena di approvvigionamento. La dipendenza da chip di SMIC e TSMC, acquisiti prima delle restrizioni, e l’uso di tecnologie come HBM2 limitano la capacità dell’azienda di soddisfare la crescente domanda, poiché non dispone di un sufficiente approvvigionamento. Nonostante queste difficoltà, la casa dimostra una straordinaria capacità di innovazione, posizionandosi come un concorrente temibile nel panorama globale dell’IA.
Allo stato attuale, le difficoltà Nvidia spaziano sia per quanto riguarda le esportazioni che diversi problemi riscontrati con la nuova generazione di GPU RTX 5000, afflitta inizialmente da difetti di fabbrica e, di recente, da problemi ai driver non ancora completamente risolti.