I Blu-ray cinesi sono DVD hi-def

I Blu-ray cinesi sono DVD hi-def

Dall'oriente arriva l'ultimo grido in fatto di contraffazione: dischi DVD con risoluzione maggiorata venduti in custodie di plastica blu. Ed è subito aperta la caccia al Blu-ray pirata
Dall'oriente arriva l'ultimo grido in fatto di contraffazione: dischi DVD con risoluzione maggiorata venduti in custodie di plastica blu. Ed è subito aperta la caccia al Blu-ray pirata

Crack dopo crack era solo una questione di tempo prima che Blu-ray, il claudicante formato dell’alta definizione che vince la guerra degli standard ma non decolla nelle case dei consumatori, divenisse pane quotidiano per i sempre indaffarati e attivissimi pirati cinesi di audiovisivi. Non di veri e propri dischi BD-ROM si tratta però, ma di versioni dei film a una risoluzione tale da poterli stipare nei canonici supporti DVD .

Sfruttando le capacità del codec audio-video hi-def AVC , infatti, i pirati sono riusciti a registrare il rip dei film in Blu-ray sui DVD con una risoluzione a 720p (1280×720 pixel progressivi), standard di qualità inferiore rispetto alla risoluzione “Full HD” 1080p (1920×1080 pixel progressivi) ma comunque sufficiente per guadagnarsi il titolo di “alta definizione” rispetto ai formati DVD tradizionali (720×480 con segnale in standard NTSC e 720×576 pixel per quello in PAL). E per ingannare, almeno in teoria, i consumatori.

Le autorità della città di Shenzhen, in Cina meridionale, hanno individuato un magazzino contenente 800 di questi DVD ibridi, inscatolati in box blu come i supporti Blu-ray originali e pronti per essere commercializzati. In barba alla volontà delle major di “sradicare la pirateria” nel mondo, dunque, le specifiche DRM integrate nel formato di Sony si sono rivelate essere poco più che un refolo di vento per hacker, cracker, pirati e semplici smanettoni “Linux-powered” .

Ha infatti un bel daffare Andy Parsons, vice-presidente Pioneer e presidente della Blu-ray Disc Association a dire “Quando abbiamo creato le specifiche per Blu-ray, eravamo decisi a provare a sradicare alla radice i dischi pirata indipendentemente da dove essi si trovassero nel mondo”. Il tentativo, come già successo in passato, si è rivelato vano e, considerando l’avvicinarsi del periodo natalizio, i nuovi BD-DVD cinesi potrebbero rappresentare solo le avvisaglie dell’ennesimo fenomeno di contraffazione globale di supporti digitali .

Un fenomeno che potrebbe guastare parzialmente la festa agli studios e ai produttori di dispositivi BD-compatibili, che attendono le prossime festività consumistiche per veder incrementare sino a 10,5 milioni il numero di lettori Blu-ray e console PlayStation 3 (con drive BD integrato) commercializzati in grado di trascinare la vendita di supporti originali. Una stima che, causa la recessione economica mondiale, è stata decurtata di ben 4 milioni di unità ma che viene comunque vista con ottimismo dalle major.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
19 nov 2008
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