Marconi100: il supercomputer anche per la ricerca su COVID-19

IBM e CINECA per il supercomputer Marconi100

32 petaFLOPS a disposizione della ricerca scientifica, anche per trovare una cura utile a fermare o rallentare la diffusione del coronavirus.
IBM e CINECA per il supercomputer Marconi100
32 petaFLOPS a disposizione della ricerca scientifica, anche per trovare una cura utile a fermare o rallentare la diffusione del coronavirus.

Stretta di mano annunciata tra IBM e il consorzio interuniversitario CINECA con l’obiettivo di dar vita a Marconi100: si tratta del nono supercomputer più potente al mondo e il secondo a livello europeo stando all’ultima edizione della classifica Top500.

Marconi100, supercomputer da 32 petaFLOPS

In grado di eseguire 32 milioni di miliardi di calcoli al secondo (32 petaFLOPS teorici di picco), sarà messo a disposizione dei ricercatori europei mediante liniziativa PRACE così come a quelli italiani grazie al progetto ISCRA (Italian Supercomputing Resource Allocation). Tornerà utile per gli studi finalizzati ad affrontare alcune delle sfide socioeconomiche e scientifiche del nostro tempo: dai cambiamenti climatici alle energie rinnovabili, fino all’economia sostenibile, alla fluidodinamica e alla medicina di precisione. Questo il commento di Enrico Cereda, presidente e amministratore delegato di IBM Italia, che fa riferimento all’impiego del calcolatore nell’ambito della ricerca sul coronavirus per trovare una cura in grado di rallentare o fermare la diffusione dell’agente patogeno.

Il progetto Marconi100 si inserisce nel solco di una lunga, proficua cooperazione con il Consorzio Interuniversitario coinvolgendo anche i nostri centri di eccellenza in Europa. Dotato della stessa tecnologia di due dei primi tre supercomputer al vertice della classifica mondiale, Marconi100 ne seguirà le orme offrendo alla comunità dei ricercatori la potenza di calcolo necessaria anche per accelerare la scoperta di una cura contro la COVID-19.

Nato dall’esperienza acquisita da Big Blue nella progettazione di Summit e Sierra, Marconi100 si basa sull’impiego di processori IBM POWER9 e GPU NVIDIA Tensor Core V100 nonché sull’interconnessione ad alte prestazioni NVIDIA Mellanox InfiniBand. Può inoltre contare su 8 PB di IBM Elastic Storage Server con IBM Spectrum Scale per sostenere i carichi di lettura e scrittura.

Il supercomputer Marconi100 di IBM e CINECA

Un’attenzione particolare è stata riservata anche alla sostenibilità energetica. L’aumento della potenza di elaborazione non comporterà un’impennata dei consumi grazie a una maggiore efficienza.

CINECA è il Consorzio Interuniversitario per l’High Performance Computing formato dal Ministero per l’Università e la Ricerca Scientifica, 69 atenei italiani e 11 Istituzioni pubbliche nazionali.

Fonte: IBM
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Pubblicato il
7 lug 2020
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