ICANN, no al potere di veto voluto dagli USA

ICANN, no al potere di veto voluto dagli USA

Non passa la proposta del governo statunitense di istituire il diritto di veto sui domini di primo livello "scomodi". Alla governance dei domini verrà al massimo recapitato un "consiglio non vincolante"
Non passa la proposta del governo statunitense di istituire il diritto di veto sui domini di primo livello "scomodi". Alla governance dei domini verrà al massimo recapitato un "consiglio non vincolante"

La proposta di censura governativa dei nuovi domini di primo livello (gTLD) avanzata dal Dipartimento del Commercio USA non passa, e al suo posto si fa strada una ben più morbida previsione di un “consiglio” non vincolante in merito all’approvazione di questo o quel dominio.

ICANN terrà una conferenza entro le prossime due settimane a San Francisco, e in quel frangente l’organismo di controllo dei nomi di dominio dovrà ratificare le “raccomandazioni” formulate dal Government Advisory Committee (GAC) – il comitato composto da rappresentanti dei vari governi nazionali che ha sostanzialmente affossato la proposta di censura preventiva formulata dagli USA.

Piuttosto che avere il diritto di veto sull’istituzione di gTLD non allineati, gli States dovranno accontentarsi di avere a disposizione il privilegio di formulare una “raccomandazione” su un particolare gTLD diretta nei confronti di ICANN.

A quel punto ICANN avrà la facoltà di mettere in pratica misure capaci di “mitigare” le eventuali preoccupazioni dei membri del GAC, conservando però la capacità di decidere in proprio previa spiegazione delle motivazioni alla base di tali decisioni.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
1 mar 2011
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